“L’intesa raggiunta a Vienna sulla Libia ha un grande valore politico, imperniata sul riconoscimento della comunità internazionale della responsabilità del governo presieduto da Sarraj”. Lo ha detto dichiarato il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni a Vienna.
“Su questa base credo che diverse richieste di questo governo potranno essere accolte. La riapertura dell’ambasciata a Tripoli è un obiettivo a cui siamo molto affezionati. Ma serve sicurezza, spero che il passo avanti di oggi ci aiuti, in quanto,lLa stabilizzazione della Libia è la chiave per combattere il terrorismo. Senza stabilità si rischia un conflitto interno, anche armato”.
La comunità internazionale riunita a Vienna ha quindi trovato una posizione condivisa sul generale Khalifa Haftar in Libia: “Haftar può e deve essere coinvolto contro Daesh ma deve riconoscere l’autorità politica del governo Sarraj”.
L’Italia, al pari degli altri Paesi europei presenti a Vienna ha declinato l’invito dell’Onu per la protezione degli uffici della missione delle Nazioni Unite a Tripoli, per la quale “serve una forza multinazionale”.
Il premier Matteo Renzi ha sottolineato dopo il bilaterale con il presidente della Polonia Andrzej Dudache: “la straordinaria importanza dell’attività diplomatica sollecitata e per molti aspetti guidata dal ministro Gentiloni sulla Libia”.
Il premier ha aggiunto: “L’attenzione specifica sulla Libia è una scelta strategica per pacificare l’intera area del Mediterraneo e non solo per ridurre il numero dei migranti”.