Intervento del presidente PD e commissario PD Roma Matteo Orfini su l’Unità.
“I numeri sa hanno una loro testardaggine. E allora, se vogliamo analizzare davvero il voto, é bene tenerne conto. Al voto sono andati 24 comuni capoluogo.
Il PD ne ha vinti al primo turno 3 ed è arrivato al ballottaggio in 17. Sono 4 quelli in cui siamo rimasti fuori. Il Movimento 5 Stelle in 6 comuni capoluogo non è nemmeno riuscito a
presentarsi, in 15 è fuori dal ballottaggio. Su 24 comuni va al ballottaggio solo in 3: a Roma. Torino e Carbonia. Fare il calcolo dei voti non è semplicissimo per la presenza di tante liste civiche, ma qualche é certo è che rispetto al 2013 il M5S perde mentre il centrosinistra cresce (fonte autorevole e indipendente: Istituto Cattaneo).
La Lega scompare, Sinistra Italiana ha un risultato deludente (parole di Fassina, non mie). Questo é il quadro oggettivo, il resto è (legittima) propaganda. Siamo contenti? No. Perché rimanere ancora una volta fuori dal ballottaggio a Napoli brucia. E perché in alcuni casi ci aspettavamo di più. Ma leggere questo risultato come un successo grillino è onestamente ridicolo.
Veniamo a Roma. Siamo al ballottaggio. Tre mesi fa, quando é cominciata la campagna elettorale, non c’era un sondaggio che ci attribuiva questo risultato, e molti ad dicevano che avrebbero messo una firma su una sconfitta onorevole. Io no. Ho sempre pensato che si potesse vincere e lo penso ancora. Intanto al ballottaggio ci siamo arrivati, contro ogni pronostico. Certo, non sottovaluto il buon risultato di Virginia Raggi. Ma la storia antica e recente é piena di rimonte al secondo turno, soprattutto in questa città.
Bisogna solo continuare a lavorare. A quelli che oggi scoprono la nostra debolezza nelle periferie, ricordo che é un fenomeno purtroppo di lungo corso, che sono mesi che non solo la
ci” segnaliamo ma ci lavoriamo. In alcuni casi questo lavoro ha pagato, in altri no: sui municipi giriamo in testa in 9 su 14 e non è per niente male. Di questo risultato ringrazio i
nostri candidati presidenti che si sono spesi con passione e voglia di vincere. Le nostre liste a Roma (Pd e civiche) sono calate rispetto a tre anni fa. Onestamente non é una sorpresa, visto quel che abbiamo alle spalle.
Possiamo allora leggere questo risultato, come tutti i risultati di questa tornata elettorale, in tanti modi e ne discuteremo dopo le elezioni. Io lo considero un punto da cui ripartire per completare una rimonta possibile. E ringrazio chi ogni giorno continua a lavorare senza
mai fermarsi. Perché ce la giochiamo”.