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Letta: “Vogliono imitare Orban. Salvini e Meloni inadeguati come premier in Occidente”

Sintesi dell’intervista di Annalisa Cuzzocrea su La Stampa

 

“La posizione che Lega e Fratelli d’Italia hanno espresso a Strasburgo è incompatibile con la guida di un grande partito occidentale”, Enrico Letta inzia così la sua intervista a La Stampa, in merito al voto di Lega e FdI contro il rapporto in cui l’Ungheria viene definita una «minaccia sistemica» ai valori fondanti dell’Unione, e aggiunge: “L’ho trovata una cosa gravissima: quando si tratta di prendere posizioni chiare e nette contro i regimi illiberali, Meloni e Salvini stanno sempre sistematicamente dall’altra parte. Orban, il premier ungherese, in questa fase è chiaramente collaterale a Putin. E se le destre vogliono fare come Orban, allora l’Italia deve svegliarsi. Sono venute fuori distanze abissali tra noi e la destra su tutti i grandi temi, Europa, ambiente, diritti, lavoro, istituzioni. E questa distanza si fa più profonda ogni giorno che passa”.

Sul rapporto americano di cui si parla tanto in questi giorni, il Segretario spiega: “Penso che bisogna fare chiarezza rapidamente, perché la cosa peggiore sarebbe passare nell’incertezza una settimana intera, rischiando che sulla nostra campagna elettorale si giochi una nuova guerra fredda di Mosca contro Washington. Ne va della regolarità delle elezioni”.

Sulle scritte firmate Br contro Giorgia Meloni: “Unisco la mia solidarietà a quella del partito contro quelle frasi ignobili”.

Letta chiude: “Al Sud il centrodestra perde colpi a favore dei 5 stelle e questo nei collegi avvantaggia noi. Sono diventate contendibili zone che non consideravamo tali. Noi stiamo aprendo a nuove forze civiche in tutt’Italia. In Piemonte ho aperto un dialogo con i Moderati di Giacomo Portas, faccio un appello perché siano con noi” e aggiunge: “Io rivendico un’unità vera da parte del Pd, profonda. Domenica mattina saremo a Monza con tutti i sindaci, il 23 in piazza del Popolo a Roma. Ho fatto di tutto per tenere unito questo partito e ci sono riuscito. Faremo un lavoro di rimonta in questi ultimi dieci giorni tutti insieme parlando ancora di lavoro, sanità pubblica, scuola gratuita e obbligatoria fino a 18 anni per tutti i bambini e i ragazzi, anche quelli che vengono dai contesti più difficili”.

 

Intervista integrale su La Stampa

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