“L’UE deve ripensare la sua politica di allargamento” dando vita a una confederazione europea che possa comprendere Paesi tra cui Ucraina, Georgia, Moldova, Montenegro e Macedonia del Nord.
E’ quanto sostiene il segretario del PD Enrico Letta, ex primo ministro italiano e oggi a capo dell’Istituto Jacques Delors, in un’intervista rilasciata ieri a Europe Express e ripresa oggi dal Financial Times.
Nell’intervista Letta approfondisce la sua idea di una “confederazione” europea: il nuovo status di Paesi come Ucraina, Georgia, Moldova, Montenegro e Macedonia del Nord, darebbe loro voce e un ruolo nella vita europea, attraverso meccanismi che includono vertici regolari con tutti i leader dell’UE, uscendo cosi dalla logica di relazioni bilaterali con la quale sono stati fin qui portati avanti gli allargamenti dell’UE.I componenti della Confederazione, già prima dell’adesione ufficiale -prosegue Letta- potrebbero ottenere vantaggi in termini commerciali o di cooperazione in settori come la ricerca o il programma Erasmus.Questi paesi, conclude Letta, hanno bisogno di “un’adesione concreta e formale alla famiglia europea”, grazie ad una nuova istituzione che si affianchi all’UE e che possa accompagnarli nel regolare processo di adesione.