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​​​​​Letta: “Putin è un dittatore. Ora sanzioni durissime a sostegno di Zelensky”

Sintesi dell’intervista di Eugenio Fatigante su Avvenire.

 

“Ci sono 3 elementi che Putin non aveva previsto nella sua folle scelta: confidava in una guerra-lampo, nel non avere soverchi problemi in un territorio che già considerava ‘casa sua’ e nel trovare una reazione molle. Così non è. Il mondo intero gli si sta rivoltando contro. E la sua immagine, che in certi ambienti era persino positiva, ora è negativa per tutti. Prendiamo la Cina: ci si aspettava che si schierasse con la Russia, invece è rimasta neutrale”. Così il segretario Enrico Letta inizia in una intervista su Avvenire.

Io e il Pd dall’inizio siamo per la linea più dura possibile sulle sanzioni. E la fermezza del Presidente Draghi in merito è stata sempre netta. Qua si vuol fare dell’Ucraina una nuova Bielorussia. Ecco, Putin oggi è un nuovo Lukashenko, un dittatore”. E continua: “Questo è un confronto in cui sono i principi di libertà e democrazia a essere messi in gioco, anzi, la stessa Unione Europea”.

Letta aggiunge: “Fare affari coi russi non è più ammissibile, per questo le sanzioni vanno accompagnate da una sospensione del Patto di stabilità Ue, da protrarre per tutto il periodo della crisi. Per aiutare gli ucraini va rafforzato l’invio di materiale bellico non letale. Inoltre c’è una proposta a cui tengo in modo particolare: l’Italia ha le carte in regola per lanciare un grande programma di assistenza, con borse di studio e dottorati di ricerca, rivolto ai giovani, universitari soprattutto, in raccordo con gli atenei ucraini. Sarebbe una cosa davvero bella e utile per tutti, anche per noi”.

Il Segretario prosegue: “Venerdì sono emerse ancora differenze nel dibattito parlamentare, quel che conta è che tali differenze non intacchino però la “macro posizione” del Paese: fermare Putin, quel che ha attuato non è scusabile con nessuna ragione storica, è di una gravità senza fine. È il fatto più rilevante di questo secolo dall’11 settembre per il terremoto a livello delle relazioni internazionali che causa: questo evento cambia la bussola della geopolitica”.

L’appello per la pace e l’attivismo di papa Francesco è fondamentale per creare le condizioni possibili affinché, davanti al non verificarsi degli obiettivi fissati, anche Putin si convinca a evitare inutili spargimenti di sangue. Ma la diplomazia ha chance solo se Putin trova terreno duro davanti”.

Letta chiude la sua intervista con alcuni focus dell’agenda politica: “Abbiamo tre grandi temi che riguardano la società: oltre al fine vita, la legge sulla cittadinanza e il Ddl Zan. Bisogna discutere e mediare ancora e siamo assolutamente pronti a farlo. Ma con un obiettivo di fondo: va coperto l’attuale vuoto normativo, che è peggio di tutto. In particolare sul fine vita trovo fondamentale dare una risposta alle esigenze che ci sono, come ha detto la Civiltà Cattolica”.

 

Intervista integrale su Avvenire.

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