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Letta: “Il nostro futuro si gioca adesso”

“Si profila una crisi economica e sociale drammatica, con un aumento della povertà e delle disuguaglianze: l’allarme rosso sta suonando, nessuno domani potrà dire di non averlo sentito. Gli alibi sono finiti per tutti”. Lo dice intervistato da La Stampa, Enrico Letta, ex presidente del Consiglio oggi professore e direttore dell’Istituto di studi politici di Parigi.

 

“La Bce – osserva – fa tre scenari economici, il migliore di questi dice che ci vorranno almeno tre anni per recuperare il livello pre-epidemia”.

 

“Il problema – sottolinea – è che la classe dirigente italiana, in primo luogo la politica, non mi sembra avere la consapevolezza sufficiente del disastro che ci si prepara. Attenzione, non è come il 2011: è molto, molto peggio”.

 

“Stavolta – precisa Letta – l’immagine che sta davanti a nostri occhi è quella dell’abisso che ci può inghiottire. Una classe dirigente all’altezza deve sapere che stavolta non ne usciamo senza uno sforzo di unità e solidarietà, anzitutto al nostro interno”.

E sul fatto che molti italiani siano convinti che di solidarietà europea se ne sia vista poca dice: “Rispetto alla lentezza europea della crisi di dieci anni fa non ci sono paragoni. Tra Bce, Sure, Bei e Recovery Fund, in poche settimane possiamo disporre di una panoplia di strumenti che prima della crisi sarebbero stati inimmaginabili. Ma deve essere anche chiaro ai tanti che guardano alla Cina, alla Russia o magari agli Stati Uniti, che senza l’Europa l’Italia non ce la farà. L’alternativa all’Europa semplicemente non c’è e chi in questi giorni dice che l’Ue fa schifo e non sta facendo nulla, vuole solo il male dell’Italia”.

 

In merito al Mes Letta afferma: “Usarlo, perché davvero non capisco il problema. La sorveglianza rafforzata è un non-problema, esiste a prescindere dal Mes. Sono regole già applicate che fanno parte del cosiddetto trattato “two-pack”, quell’insieme di nuovi poteri che la Commissione Ue ha avuto in dote dalla crisi del 2008-2012, ma non c’entrano nulla con la condizionalità che venne imposta alla Grecia. Ricordo poi che il titolare di quei poteri è un italiano e si chiama Paolo Gentiloni.”

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