“L’elezione di Trump negli Stati Uniti è una brutta notizia per l’Europa e una brutta notizia per l’Italia. Non solo perché anche in questi ultimi giorni ha dichiarato di nuovo la sua ostilità verso l’Unione europea, ma anche per quello che ne conseguirà in termini di politiche economiche”. Lo ha detto rispondendo ai giornalisti nel corso di una sua visita alPolo chimico di Terni e all’Ast, la segretaria del Pd Elly Schlein. “Chi oggi lo festeggia per ragioni di bandiera – ha proseguito Schlein – smetterà presto quando gli effetti di una nuova politica protezionistica colpiranno le imprese e i lavoratori in Europa e anche qui nel nostro Paese”.
“Noi speravamo che andasse in un altro modo perché non ci riconosciamo né mai ci riconosceremo in una idea di società dove i miliardari, che ieri festeggiavano chiusi in una stanza con Trump, si ergono a paladini del ceto medio che si è impoverito quando sono loro stessi quelli che si sono arricchiti, sfruttando il lavoro in un modello economico sbagliato e da cambiare. E hanno usato il loro potere mediatico ed economico per fare promesse che poi, come è già accaduto, non saranno in grado di mantenere”.
“Noi continuiamo ostinatamente a costruire un’alternativa a questa idea di società qui in Italia“, ha aggiunto Schlein, rispondendo ai giornalisti. “Devo dire che quello che vediamo non è molto diverso da quello che già stiamo vedendo, con l’estrema destra, al governo in questo Paese, che prometteva di abbattere le accise, invece le alzerà, che prometteva di fare i blocchi navali invece butta 800 milioni degli italiani per deportare otto persone alla volta per poi doverle anche riportare indietro e intanto taglia la sanità pubblica mentre la gente anche qui in Umbria non riesce più a curarsi e intanto blocca il salario minimo in un Paese che ha i salari più bassi d’Europa”.
“Quindi è chiaro – ha ribadito la segretaria dem – che noi continueremo ostinatamente a dare tutto il nostro impegno per costruire un modello diverso, un’idea diversa di società e contribuiremo in Europa alla riflessione che oggi serve. Per una vera politica industriale europea, per riuscire a guidare una conversione ecologica visto che oggi si potrà contare meno su altri alleati internazionali in questa importante sfida che è una responsabilità verso le prossime generazioni. E anche dal punto di vista geopolitico oggi l’Europa è a maggior ragione chiamata a puntare sulla propria autonomia strategica anche per contribuire a far finire i conflitti che stanno colpendo duramente i più fragili e che preoccupano tutte le persone”, ha concluso Schlein.
Sulla netta affermazione di Trump, che smentisce settimane di previsioni e sondaggi che pronosticavano un testa a testa, si era espresso stamane anche il presidente del Partito democratico, Stefano Bonaccini, indicando le leve su cui si è affermato il presidente eletto. “Trump ha vinto nettamente. Solleticando di nuovo paure, insultando chi non la pensi come lui e agitando autoritarismo. Ora per l’Europa si aprono scenari di grande incertezza, di fronte ad una nuova autarchia americana, con Trump che ci ha indicato come avversari”, ha scritto Bonacccini sui social. “Ma è proprio nei momenti più difficili che servono lucidità e determinazione. Verrebbe da dire: non sia la volta buona che ci si svegli, comprendendo che serve una Europa con politiche economiche, fiscali, sociali e di difesa comuni. Per chi crede nell’Europa delle libertà, delle democrazie, dei diritti e delle opportunità e’ il momento di rimboccarci le maniche come non mai. Ricordando che temi come lavoro e sicurezza, meglio sicurezze, sono decisivi per non piegare il voto verso le paure”, ha aggiunto.
Il capodelegazione del Partito democratico, Nicola Zingaretti, ha sottolineato come la vittoria di Trump è l’affermazione di un sentimento di “solitudine senza speranza” che “diventata rabbia e questa rabbia è stata cavalcata e rappresentata. Non ho letto soluzioni, ma solo indicazioni di nemici: è servito. Ora sta all’Europa capire che occorre un coraggioso cambiamento. Investimenti strategici e un salto in avanti nel processo di integrazione e nella costruzione di una vera dimensione politica e federale. È questa la sfida europeista davanti a noi”, ha scritto Zingaretti. “Lottare per un’Europa più forte, più vicina alle persone, che costruisca giustizia e susciti nuova speranza. Difendere la democrazia significa non limitarsi a citare ma difendere i valori europei e davvero attuare la nostra Costituzione”.