Il Senato approva la #stabilità2016 con 164 voti favorevoli. #ItaliaColSegnoPiù https://t.co/0uHp210XBv pic.twitter.com/ihOo9iP9L4
— Senatori PD (@SenatoriPD) 20 Novembre 2015
La scheda dei senatori Pd sulla legge di stabilità
Unalegge di stabilità, per il presidente dei senatori del Pd, Luigi Zanda, che concilia il rispetto dei parametri europei “a un’impostazione decisamente espansiva”.
Zanda, dichiarando il voto favorevole del gruppo Pd alla Legge di Stabilità 2016 sottolinea che “è in questo quadro di grande attenzione ai vincoli europei che va inquadrata l’emergenza terroristica. Molti fattori cambiano quando si è costretti a combattere un nemico che vuole la tua morte. Penso non solo alla tragedia di Parigi ma anche all’attacco in corso al Mali, dove si stanno cercando di liberare 140 ostaggi. Sono in gioco la vita di persone innocenti e i valori antichi di libertà, eguaglianza e fratellanza della nostra civiltà. Per battere il terrorismo servono molta prudenza, equilibrio e continuità nelle decisioni di politica estera e forte coesione in primo luogo tra le nazioni europee. Ma sappiamo anche che, sul piano interno, servono buone forze di polizia. La qualità delle forze di polizia italiana è fuori discussione, così come lo sono il loro coordinamento e il rapporto con i Servizi.
Aspettiamo con fiducia e con la piena solidarietà di tutto il Parlamento, le misure che il governo presenterà alla Camera per ulteriormente incrementare risorse e dotazioni. Dobbiamo sostenere con misure adeguate l’essenziale missione democratica dei nostri apparati di sicurezza”.
Una legge di stabilità espansiva che imprime cambiamento: 5 doti per equità, crescita e lavoro
“Per la prima volta dall’inizio della crisi, un Paese europeo molto importante come l’Italia, ha deciso di connettere il rigore dei conti pubblici ad un’impostazione decisamente espansiva della manovra. Un cambiamento che era assolutamente necessario per superare gli eccessi di politiche restrittive che per troppi anni hanno inciso negativamente sulla nostra economia, tanto dall’essere considerate una rilevante concausa della mancata uscita dalla crisi”. Ha detto il presidente dei senatori del Pd in Aula al Senato.
“Il governo italiano sta svecchiando il Paese e lo sta facendo sin dai primi mesi della sua costituzione con una politica di riforme sulla quale il Parlamento è impegnato con successo da un anno e mezzo. Questo processo di cambiamento conferma che la politica non può non tener conto dell’economia, ma anche che l’economia non può prescindere dalla politica. Nelle scelte del governo c’è una prevalenza di politica e di interesse nazionale, come politica è la volontà del Parlamento”.
“La prima dote” della manovra è la sua “coerenza con i parametri del patto di stabilità e crescita. Il debito pubblico diminuisce per la prima volta dal 2007 e il deficit si ferma al 2,2%, ben al di sotto della soglia del 3% che importanti partner europei continuano a superare. È in questo quadro di grande attenzione ai vincoli europei che va inquadrata l’emergenza terroristica. Il finanziamento della lotta al terrorismo internazionale richiederà più flessibilità sui parametri della stabilità”.
Per Zanda, “la seconda dote della manovra è una rilevante diminuzione della pressione fiscale che darà respiro a molti italiani, stimolerà la domanda e farà salire gli indici di fiducia”. C’è poi “la lotta alla povertà e la tutela delle fasce più deboli della popolazione e la prosecuzione della difficile e delicatissima operazione di riduzione della spesa pubblica. In due anni la nostra spesa corrente scende di venti miliardi, dei quali sei nella stabilità che stiamo per approvare. Sono cifre importanti ed è un peccato vederle sottovalutate”.
“Il quinto impegno è il rilancio dell’economia. La manovra riduce le entrate fiscali nella misura dell’1,1% del pil. Con due obiettivi: rilanciare l’offerta favorendo la ripresa della produzione industriale e sostenere la domanda, aumentando il reddito delle famiglie e favorendo l’occupazione. Ma i benefici più rilevanti vanno alle realtà produttive medio-grandi che si candidano a trainare la ripresa economica e industriale del Paese. L’industria manifatturiera è un punto di forza del nostro sistema economico, una grande occasione di aumento dei posti di lavoro. Dobbiamo aiutarla a difendersi nel contesto difficile della globalizzazione, dandoci obiettivi realistici e immediati”.