Lavoro, Guerra (Pd): Storico accordo sindacati-Cremonini: l’intermediazione illecita si può contrastare
“L’accordo sottoscritto da Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil che condurrà all’internalizzazione da parte della controllata Inalca Spa di tutte le attività in precedenza date in appalto alla società Ges.Car Srl è un accordo storico. Non solo perché per la prima volta porterà all’applicazione di un unico Ccnl, quello dell’Industria alimentare, in una delle principali aziende di macellazione e trasformazione delle carni a livello italiano ed europeo (Cremonini). Non solo perché in questo modo verranno riconosciuti anche a 1500 lavoratrici e lavoratori, prima in appalto, salari e tutele normative sensibilmente più alti. Ma anche perché costituisce la risposta più adeguata a quanto continua a succedere nelle catene degli appalti, con il ricorso alla intermediazione illecita di manodopera attraverso l’uso di società serbatoio, che mettono a disposizione del committente forza lavoro a costi stracciati, sfruttata all’inverosimile, cui spesso non vengono neppure pagati i contributi. Che il committente sia al corrente di queste condizioni quando impone le tariffe per l’appalto è l’ipotesi perseguita, da ultimo, nel sequestro preventivo di più di 30 milioni di euro disposto a Milano dalla Gdf nei confronti della catena di supermercati Iperal e del colosso della logistica svizzero Kuehne+Nagel proprio per appalti con queste caratteristiche. L’emendamento che, come Pd, avevamo proposto al decreto Pnrr per contrastare queste forme di intermediazione è stato puntualmente bocciato dal governo. Ma l’esempio delle relazioni industriali sindacati-impresa del caso Cremonini confermano che si può fare.”
Così in una nota Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 2 aprile 2025
“L’accordo sottoscritto da Fai-Cisl, Flai-Cgil e Uila-Uil che condurrà all’internalizzazione da parte della controllata Inalca Spa di tutte le attività in precedenza date in appalto alla società Ges.Car Srl è un accordo storico. Non solo perché per la prima volta porterà all’applicazione di un unico Ccnl, quello dell’Industria alimentare, in una delle principali aziende di macellazione e trasformazione delle carni a livello italiano ed europeo (Cremonini). Non solo perché in questo modo verranno riconosciuti anche a 1500 lavoratrici e lavoratori, prima in appalto, salari e tutele normative sensibilmente più alti. Ma anche perché costituisce la risposta più adeguata a quanto continua a succedere nelle catene degli appalti, con il ricorso alla intermediazione illecita di manodopera attraverso l’uso di società serbatoio, che mettono a disposizione del committente forza lavoro a costi stracciati, sfruttata all’inverosimile, cui spesso non vengono neppure pagati i contributi. Che il committente sia al corrente di queste condizioni quando impone le tariffe per l’appalto è l’ipotesi perseguita, da ultimo, nel sequestro preventivo di più di 30 milioni di euro disposto a Milano dalla Gdf nei confronti della catena di supermercati Iperal e del colosso della logistica svizzero Kuehne+Nagel proprio per appalti con queste caratteristiche. L’emendamento che, come Pd, avevamo proposto al decreto Pnrr per contrastare queste forme di intermediazione è stato puntualmente bocciato dal governo. Ma l’esempio delle relazioni industriali sindacati-impresa del caso Cremonini confermano che si può fare.”
Così in una nota Maria Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 2 aprile 2025