Garantire a tutte e tutti un lavoro dignitoso e un reddito giusto è il nostro impegno primario e una battaglia irrinunciabile. Il lavoro non è una merce, non si può avere un modello di sviluppo centrato sulla compressione dei salari e dei diritti, come unico meccanismo per rimanere competitivi sui mercati. Come invece avviene nelle filiere produttive, non solo in agricoltura e nella logistica, ma anche nelle catene degli appalti e subappalti. Il lavoro buono deve essere un diritto esigibile, il fondamento della nostra Repubblica, del nostro patto sociale.
Istituire un salario minimo è il primo passo da fare perché sotto una soglia, che abbiamo indicato a 9 euro all’ora, non è lavoro, ma sfruttamento. Su questa battaglia non ci fermiamo: abbiamo depositato assieme alle altre opposizioni una pdl che il governo ha modificato al punto di snaturarne il senso, abbiamo raccolto centinaia di migliaia di firme per riproporla come legge di iniziativa popolare.
Contro il lavoro povero servono redditi dignitosi – SOSTIENI LA NOSTRA CAMPAGNA
La nostra proposta chiede anche che a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori, in qualunque settore operino, venga riconosciuto il trattamento economico complessivo previsto dai contratti siglati da associazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative. Basta con i contratti pirata, che il governo ha invece cercato sistematicamente di legittimare. Le regole della rappresentanza sono il fondamento della democrazia. Vanno stabilite per legge.
Abbiamo presentato una proposta unitaria, con M5s e Avs, per la riduzione dell’orario di lavoro a parità di stipendio. Una proposta che parla di futuro, di conciliazione di vita e lavoro, di tempo liberato. Una proposta che ci permette di affrontare più serenamente gli effetti sul lavoro della innovazione tecnologica. Se funziona in Spagna, può funzionare anche da noi.
Settimana corta: a parità di stipendio, più tempo per vivere – SOSTIENI LA NOSTRA CAMPAGNA
Contro la precarietà, che è anche precarietà di vita e che nega il diritto al futuro, le nostre proposte sono contro tutti gli abusi nel ricorso al contratto a termine, ai contratti stagionali, alla somministrazione, al lavoro intermittente, ai voucher, ai falsi stage, al part time che non deve essere un mezzo per tenere di fatto a disposizione le persone e farle poi lavorare quando e quanto decide di volta in volta il datore di lavoro.
Perché i carichi di cura siano redistribuiti in maniera eguale, per sostenere l’occupazione femminile, per non delegare alle donne il welfare familiare, chiediamo il congedo paritario di 5 mesi pagato al 100% per entrambi i genitori, e non trasferibile fra di loro.
Pretendi il congedo paritario, per fare i genitori ci vuole tempo – SOSTIENI LA NOSTRA CAMPAGNA
Gli incidenti sul lavoro si alimentano di lavoro fragile, precario e in appalto. Una ragione in più per combattere queste situazioni. Abbiamo anche ottenuto l’assunzione di più ispettori. Ma occorre anche investire in formazione e nelle nuove tecnologie che permettono di ridurre i rischi su lavoro.
I lavoratori devono potere partecipare all’organizzazione del lavoro, dei suoi tempi, dei processi delle condizioni in cui si opera, e devono avere piena informazione sulle condizioni del loro lavoro, a partire dal funzionamento degli algoritmi che lo governano.
Il tempo di chi lavora è sacro, per questo abbiamo presentato un disegno di legge sul diritto alla disconnessione, perché, anche quando il lavoro non è in presenza, il confine fra il tempo che dai a lavoro e quello che puoi dedicare alla tua vita sia salvaguardato.
Lavoro precario e bassi salari porteranno a pensioni insufficienti. Noi ci battiamo per una pensione di garanzia, che dia valore, ai fini della pensione, anche ai periodi trascorsi nel lavoro di cura, nella formazione e nella ricerca attiva di una occupazione.
Le transizioni tecnologica ed ecologica stanno comportando profonde trasformazioni nella nostra struttura produttiva. Si moltiplicano le crisi industriali. Le nostre proposte di rafforzare e ridisegnare la cassa integrazione per accompagnare i necessari processi di riconversione sono stati bocciati. Non un euro sul tema in legge di bilancio. Ma noi insisteremo.