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“Tre miliardi di investimento e 100 mila assunzioni quest’anno e 60 mila l’anno prossimo: è la sintesi della Buona Scuola che ha ricevuto oggi la fiducia al Senato, un provvedimento che dà anziché togliere. A differenza di quanto accaduto in passato quando i governi della destra alla scuola tagliavano miliardi di risorse e decine di migliaia di insegnanti. Oggi torniamo a investire.

Oggi dopo anni invertiamo il segno per ridare forza alla scuola e per restituire dignità agli insegnanti. A quanti poi si attardano in sterili polemiche matematiche ricordiamo che la fiducia ottenuta oggi è in linea con altri provvedimenti di fiducia votati nei mesi scorsi. E che quel che conta è che i sì siano maggiori dei no. Abbiamo compiuto un grande passo avanti e dispiace che fino alla fine il confronto non sia nel merito ma si cerchi di spostare l’attenzione maldestramente su temi inesistenti”. Così il vicesegretario del PD Lorenzo Guerini.

“Dopo 9 mesi di confronto, e oltre 2000 incontri aperti in tutto il Paese, siamo riusciti ad approvare una riforma che è tra tutte la più difficile e la più importante. Le polemiche forti e lo scontro aspro che hanno accompagnato l’iter di questo ddl non possono rischiare di far perdere di vista il vero motivo per cui il Governo Renzi, dopo molti anni di tagli, ha deciso di investire 3 miliardi all’anno nella scuola, realizzando un Piano Straordinario di assunzioni di oltre 100 mila insegnanti, 50.000 in più rispetto a quanti stanno lavorando oggi. Altri 60.000 abilitati saranno assunti tramite concorso che verrà bandito entro questo anno”. Così la senatrice del Pd Francesca Puglisi, responsabile scuola del Pd e capogruppo in Commissione Istruzione, intervernendo in dichiarazione di voto sul ddl scuola.

“Si tratta – sottolinea Puglisi – di uno straordinario investimento che permetterà alla scuola di essere la più potente leva contro le disuguaglianze, contro la dispersione scolastica degli studenti, e che accompagnerà tutti, al successo formativo e scolastico. Dobbiamo rendere la scuola la più efficace politica strutturale a nostra disposizione contro la disoccupazione anzitutto giovanile, aiutando ciascun ragazzo e ragazza a capire e scoprire a scuola quali sono i propri talenti e la propria vocazione”.

“Crediamo negli insegnanti. E’ per questo che il Governo investe 40 milioni di euro nella formazione in servizio dei docenti dopo parecchi anni in cui nessuno ci metteva più un euro e nella Carta del docente 500 euro all’anno per i consumi culturali: libri, tecnologie, ingressi a musei e teatri”.

“Per noi l’ascolto, il confronto non finisce qui, non lasceremo la scuola sola di fronte al cambiamento, continueremo – sottolinea ancora Puglisi – a lavorare per valorizzare e diffondere le belle esperienze di scuola, per sanare le incomprensioni e i contrasti di questi mesi anche nella Conferenza annunciata dal Presidente del Consiglio. Dopo le polemiche, si vedranno i risultati quando i 7 insegnanti in più assegnati ad ogni istituzione entreranno a scuola il prossimo anno per dare ai ragazzi più inglese, più musica, più arte, più esperienze di cittadinanza attiva, per recuperare gli svantaggi, per dare le risposte che servono ai bisogni educativi speciali, quando arriveranno i 90 milioni di euro per i laboratori e l’innovazione tecnologica, i 126milioni per il Fondo di Istituto, i 3 miliardi e 700 milioni per l’edilizia scolastica”.

“La scuola – conclude Puglisi – è più avanti degli slogan che l’hanno rappresentata nelle piazze”.

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