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La verità su M5S: spacciano per vittoria risultati miseri

“Grillo spara i numeri al lotto, dovendo difendere un dato innegabile, e cioè l’arretramento dei Cinque Stelle, come attestato dall’Istituto Cattaneo e non dal Pd.

Numeri alla mano: nei comuni capoluogo e superiori il Partito Democratico prende 940.348 voti, mentre il M5S 866.793. Se a questi si aggiungono tutti i comuni minori – dove il Pd si presenta sia con il proprio simbolo, sia con i simboli delle civiche ad esso riferite – il vantaggio si allarga ulteriormente, con buona pace dei geni del blog.

Questi sono i numeri il resto è solo propaganda.” Così il vicesegretario Pd, Lorenzo Guerini.

 

“Secondo i principi della psicologia, la negazione dell’evidenza è un meccanismo difensivo con cui si cerca di sfuggire a stati d’animo di sofferenza, negando la realtà spiacevole che ha provocato lo stato di disagio.

Perciò comprendiamo la reazione dei Cinque Stelle, che da un paio di giorni strombazzano un loro trionfo elettorale che in realtà non esiste.
In realtà il M5S arriva al ballottaggio in venti Comuni sui 1.300 interessati al voto del 5 giugno, l’1,4% del totale, meno dell’8% di quelli in cui si sono presentati (251).

Inoltre, secondo l’autorevole Istituto Cattaneo, perde circa quattro punti percentuali rispetto alle politiche 2013.

Parlare di vittoria, dunque, sembra del tutto fuori luogo. Come diceva il principe De Curtis, ma mi faccia il piacere.” Così Ernesto Carbone, responsabile Innovazione e Made in Italy del Pd.

m5stelle

 

“Nessuno vuole negare alcuni evidenti fatti politici. Ma c’è una forza dei numeri che non va mai dimenticata e che seppellisce ogni propaganda, anche quella grillina. Nei 24 comuni capoluogo al voto il Pd vince in tre al primo turno e va al ballottaggio in 17. Il M5S in 6 di questi 24 comuni non si è presentato, in 15 è fuori dal ballottaggio. Solo a Roma, Torino e Carbonia va al secondo turno. Sul totale di circa 1300 comuni arrivano al ballottagio in 20. Questa è la realtà. E rispetto al risultato del 2013 i grillini calano i loro consensi, come testimoniato anche dall’Istituto Cattaneo. E se servisse qualche altro approfondimento basterebbe leggere i dati di Roberto D’Alimonte sul Sole 24 ore di oggi. Non credo serva aggiungere altro”. Lo afferma il senatore del Pd Stefano Esposito.

 

Per Andrea Romano, parlamentare del Pd ‘il M5S spaccia per vittoria risultati miseri’.

“Dopo la doppia morale arriva l’aritmetica grillina: ovvero il mondo alla rovescia. Spacciano per vittoria risultati miseri: i 5 stelle vanno al ballottaggio in 20 comuni su oltre 1300, l’1,4% del totale. Meno dell’8% rispetto a quelli in cui si sono presentati, ossia 20 su 251 e arrivano al ballottaggio nell’1% del totale. Nei 24 comuni capoluogo arrivano al ballottaggio in 3 comuni e la media voto dei 5 stelle è del 15,5%, mentre quella del Pd si attesta al 33-34% considerando le civiche di sostegno. Guardando poi alle valutazioni fatte dall’Istituto Cattaneo scopriamo che perdono voti rispetto al 2013 mentre il centrosinistra li aumenta. Per stare sempre ai numeri reali l’incapacità amministrativa dei grillini si riassume ancora più facilmente: disastri in 14 dei 17 comuni amministrati, espulsioni, guai giudiziari e farse varie come Livorno, Parma, Bagheria, Gela, Pomezia. I vari Di Maio, Grillo che cantano vittoria sembrano Woody Allen quando diceva “mi hanno picchiato ma mi sono difeso bene: a uno gli ho dato una botta col mento sul pugno e a quell’altro una nasata sul ginocchio”.

 

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