La crisi della politica è una emergenza del nostro tempo. Questa crisi è anche crisi della formazione alla politica. In un tempo dominato dall’idolatria del presente tutto pare schiacciato sulla dimensione acefala dell’attualità. Viene meno lo sforzo del pensiero critico e la sua necessità di tempi lunghi. Rilanciare l’importanza della formazione alla politica è lo scopo principale della “Scuola di Partito Pier Paolo Pasolini”. Si tratta di ridare alla politica il suo necessario respiro culturale, di coltivare lo sguardo storico-genealogico, il pensiero articolato, la capacità di leggere con strumenti adeguati le trasformazioni in corso e i nuovi orizzonti del mondo contemporaneo . Il fatto che il soggetto promotore della Scuola sia il partito stesso, indica una volontà decisa di reintrodurre il valore della formazione nella selezione delle sue classi dirigenti: guadagnare la giusta verticalità del pensiero è la condizione necessaria per rendere l’azione politica più incisiva.
Il programma di questa Scuola percorre sinteticamente i grandi temi del nostro tempo in otto giornate di lezioni distribuite in due bimestri: maggio-giugno e settembre-novembre. I suoi docenti sono intellettuali di riconosciuta qualità e figure di rilievo del PD che si sono distinti per avere pensato originalmente l’oggetto del loro insegnamento.
Sono forze intellettuali libere, non vincolate a schieramenti ideologici, autenticamente laiche. L’idea è quella di costruire un luogo collettivo di dibattito permanente sulle idee. Un luogo non direttamente assorbito dalla contingenza della battaglia politica, un luogo “alto” di riflessioni sul nostro passato e sul nostro futuro. Un luogo non effimero, ma destinato a durare nel tempo. Il suo destinatario privilegiato sono le nuove generazioni. Perché il compito di ogni Scuola degna di questo nome è innanzitutto quello di far esistere un futuro più giusto e questo non è possibile senza la forza creativa della giovinezza.
Massimo Recalcati
Milano , Gennaio 2017