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La nuova legge sul rischio professionale per la sanità del futuro

Alla Festa Nazionale Pd della Sanità e del Welfare che si è svolta a Reggio Emilia uno dei temi affrontati è stato quello della nuova legge sulla responsabilità professionale in discussione alla Commissione Affari Sociali della Camera.

 

Ne abbiamo parlato nell’incontro dal titolo “Responsabilità professionale e medicina difensiva: la nuova legge“, che si è svolto venerdì 11 settembre insieme al relatore della legge, on. Federico Gelli, Franco Vazio deputato Pd della Commissione Giustizia, Tonino Aceti di Cittadinanza Attiva e Riccardo Tartaglia coordinatore Gruppo delle Regioni e Province Autonome rischio clinico, ha moderato Giovanni Rodriquez giornalista di Quotidiano Sanità.

 

La responsabilità professionale è uno dei problemi più avvertiti sia dai medici ma anche da tutto il sistema sanitario nel suo complesso. Non solo si potrebbero risparmiare enormi risorse (la medicina difensiva costa allo Stato circa 13 miliardi l’anno), soldi che potrebbero essere reinvestiti in servizi e prestazioni, ma è un provvedimento atteso ormai da anni per dare più fiducia e serenità a tutti quei professionisti che spesso si trovano a lavorare in situazioni difficili per il timore di ritorsioni giudiziarie. Non sono pochi infatti i casi di medici che rifiutano di eseguire gli interventi più complicati o prescrivono accertamenti spesso inutili.

 

A questo tema infatti si lega quello delle prescrizioni inappropriate, altra voce di spesa che incide pesantemente sui costi della sanità. Sulla responsabilità professionale è stato approvato in Commissione il testo base in cui tutti i gruppi parlamentari si sono riconosciuti. Tra i punti chiave viene definita con chiarezza la responsabilità penale e civile. Nel procedimento penale il professionista potrà essere perseguito solo per dolo o colpa grave, nel civile invece viene fatta una distinzione tra responsabilità extracontrattuale per i professionisti e contrattuale a carico delle strutture. E ancora l’obbligatorietà dell’assicurazione e l’istituzione di un fondo di solidarietà per l’indennizzo dei pazienti che hanno subito un evidente errore da parte del personale sanitario. Si capisce bene quindi che l’approvazione di questa riforma in tempi brevi è uno degli obiettivi cruciali della Legislatura in ambito sanitario.

 

La riorganizzazione della sanità pubblica è infatti un tema assolutamente urgente alla luce dell’attuale dibattito tra Stato e Regioni sui risparmi e i tagli agli sprechi. Mettere fine al caos e all’incertezza su un tema come la responsabilità professionale potrebbe diventare uno dei cardini per la sanità del futuro.

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