Obama, Macron e le nuove generazioni.
Sono stato felice di incontrare ieri a Milano Barack Obama. Sapete tutti quello che penso di lui: lo considero un grande leader e un punto di riferimento per molti di noi. Non credo ci sia stato meeting internazionale dalla Nato al G20, dal G7 ai vertici bilaterali in cui non mi abbia dato consigli, suggestioni, spunti. Fino ovviamente alla visita di stato ufficiale, l’ultima della sua amministrazione, che ha voluto dedicare all’Italia con un gesto di amicizia davvero impressionante.
Ma quello che mi ha colpito è il progetto che Obama ha per i prossimi anni. Non solo la Biblioteca Presidenziale, o il libro, o le conferenze: tutte attività “tradizionali” per un Presidente emerito, ma soprattutto un lavoro strutturato e capillare di formazione di giovani leader in tutto il mondo. Perché questo è il punto chiave per il futuro: nel mondo della post-verità e delle fake news educare all’approfondimento, alla leadership, allo studio una generazione di persone che sono già interconnesse e che insieme possono cambiare la società globale. La nuova generazione, insomma, è quella che può sconfiggere il populismo con il proprio impegno. I ragazzi come i depositari della sfida più intrigante del nostro tempo: persone su cui scommettere, facendo leva sull’ottimismo e sulla tenacia. Yes, we can.
Ieri il Presidente Obama mi ha illustrato i dettagli di questa grande sfida. Sarà affascinante collaborare anche dall’Europa a questo progetto che avrà sede in Chicago. E sarà affascinante farlo con i giovani italiani che vogliamo coinvolgere nella cosa pubblica perché questo è e sarà una delle chiavi del mio mandato come leader dei democratici italiani.
Chiacchierando in albergo e in macchina prima della cena ho visto Obama in ottima forma, meravigliato dalla bellezza di Milano (era la prima volta per lui mentre Agnese aveva accolto Michelle e le figlie all’Expo due anni fa) e pronto a ripartire alla grande. Insieme abbiamo telefonato al neo Presidente francese Emmanuel Macron, che ha vinto domenica le Presidenziali ed è chiamato oggi a una sfida difficile ma cruciale: cambiare l’Europa iniziando dal cambiare la Francia. Il cambiamento dell’Europa – perché l’Europa così com’è non va bene e chi vuol bene all’ideale europeo lo sa – è uno dei grandi temi dei prossimi mesi, come ci siamo detti a Bruxelles chiudendo la campagna per le primarie. Facciamo il tifo come tutti per il Presidente Macron e per il suo tentativo coraggioso. In cammino, en marche!
Il nuovo PD, tra mamme e magliette gialle
Si è svolta l’assemblea del PD a Roma, la prima dopo la fine del congresso. Bella atmosfera e bel clima: non è un caso se dopo le polemiche, le scissioni, gli scandali veri o finti che fossero, il vento sta cambiando. E i sondaggi – per quello che valgono – fotografano una impressionante ripresa del PD. Bene così.
Vi risparmio il mio intervento che potete comunque trovare qui integrale.
Ho proposto tre parole come temi cardine del PD per il 2017: lavoro, casa, mamme. Ne riparleremo, anche per recuperare alcune polemiche che ci sono state. Ma io credo che dobbiamo a tutti i costi cambiare linguaggio e forme della politica, discutendo di temi reali, non di questioni da addetti ai lavori. E la grande tematica delle donne e delle pari opportunità oggi passa anche dal permettere non solo alle mamme di occuparsi di politica – cosa che stiamo cercando di fare a cominciare dalle quote rosa – ma anche e soprattutto alla politica di occuparsi di mamme.
Sono felice di leggere i vostri commenti: [email protected]. Perché noi vorremmo un PD capace di parlare di problemi reali, non di inseguire il chiacchiericcio e i retroscena. Questo non significa non intervenire anche su questioni più politichesi. Ieri ad esempio abbiamo chiesto conto ad alcuni deputati Cinque Stelle delle loro vergognose frasi contro Renato Soru, il fondatore di Tiscali e nostro deputato europeo, che è stato assolto da tutte le accuse a suo carico e che era stato insultato e denigrato in TV dal fango pentastellato. Riusciranno a mettere insieme cinque lettere e pronunciare la parolina magica: SCUSA?
Mettere i puntini sulle i è giusto e doveroso: noi non possiamo sempre subire le accuse infamanti e false stando in silenzio. Anche per questo ci stiamo organizzando ogni giorno meglio sul web e anche per questo dobbiamo rispondere con più forza nei talk e nelle trasmissioni televisive. Ma dobbiamo ricordarci che saremo giudicati per quello che facciamo noi, non per gli errori degli altri. Anche per questo domenica 14 maggio le Magliette Gialle – il simbolo del PD che sta sul territorio e coniuga valori alti e progetti concreti – sbarcheranno a Roma. Con la città invasa dai rifiuti e nell’incapacità dell’amministrazione comunale di dare risposte, il PD romano presenterà le proprie idee sulla gestione dell’emergenza dei rifiuti ma lo farà dopo che per una mattinata saremo stati a pulire la città. Un PD che chiama a raccolta tutti quelli che ci stanno, volontari, cittadini, associazioni. E che fa le proprie proposte politiche. Le fa dopo aver organizzato con i generosi volontari ciò che l’amministrazione non riesce a fare con i propri professionisti, o presunti tali.
Teniamoci in contatto: la app
Durante le primarie vi ho sollecitato più volte a tenerci in contatto, a darci idee, a farvi sentire. Bene, adesso che le primarie sono finite, vorrei… sollecitarvi di più. Già, perché questo periodo che si è aperto con la rielezione a segretario sarà un periodo fantastico se riusciremo a coinvolgere quante più persone possibili a dare idee, portare un contributo, dare una mano.
In questo senso invito tutti quelli interessati a scaricare la app – Matteo Renzi (siamo già oltre trentamila) per dare idee, condividere messaggi, presentare progetti, tenersi reciprocamente aggiornati. Nelle prossime settimane arriveranno anche altri strumenti digitali, a cominciare per chi è interessato, dalla app del PD. Ma intanto per chi ha voglia di dare una mano l’invito è scaricare la app – compreso il nuovo sondaggio sulle tasse – anche perché nei prossimi giorni organizzeremo un Matteo risponde su questo tema, costruito tutto con chi ha scaricato questa applicazione.
Un sorriso,
Matteo
blog.matteorenzi.it
[email protected]
Pensierino della sera. È passata praticamente sotto silenzio la liberazione di 82 ragazze sequestrate e tenute prigioniere per anni da Boko Haram in Nigeria. Hanno subito ogni tipo di violenza, inenarrabile. Oggi sono libere, ma dovranno rifarsi da capo una vita. Fa male solo il pensiero. Eppure credo sia giusto ridirselo. In troppe parti del mondo – ancora oggi – le nostre ragazze, quelle che hanno la stessa età delle nostre figlie, sono oggetto di violenza, rapimento, mercimonio. Denunciare non basta. Ma denunciare serve. Continuare a dire e a ridire che l’Italia sta da un’altra parte e che farà di tutto per difendere i diritti delle ragazze e delle donne è solo il primo passo. Ma un primo passo da fare. Perché quando diventiamo insensibili davanti a questi drammi, nei fatti perdiamo noi stessi. E non possiamo lasciare questo tema solo ai convegni delle donne. Noi uomini, per primi, dobbiamo farci sentire di più.