“Oggi è accaduta una cosa grave. Mentre al Ministero del Lavoro si discute del futuro dei lavoratori della Jabil, si è impedito loro di manifestare pacificamente e democraticamente. Non erano quelli che si proclamavano dalla parte dei cittadini e dei lavoratori? Di Maio non trova il tempo di incontrare personalmente i lavoratori, mentre si discute del loro futuro, ma ha inviato un suo delegato. Ora si capisce come riesce a fare tre lavori: non ne fa nemmeno uno”.
Lo dichiarano Giuseppe Provenzano, responsabile Lavoro e Nicola Oddati, responsabile Mezzogiorno della Segreteria nazionale del Pd, che oggi si sono recati nei pressi del MISE per incontrare i lavoratori e le lavoratrici della Jabil di Marcianise, in agitazione per l’annuncio di 350 licenziamenti.
“Al Dicastero di cui è titolare – proseguono – sono aperti 150 tavoli di crisi, richiederebbero un impegno 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Di Maio si limita a generiche rassicurazioni, per nascondere la sua inadeguatezza e la mancanza di soluzioni concrete. La soluzione forse è quella di Salvini?”.
“Tra un selfie e una diretta Facebook, il ricatto sulla pelle dei naufraghi a bordo della Sea Watch, impedisce ai lavoratori di esercitare il loro più elementare diritto: manifestare per difendere il loro futuro. La verità è che al di là delle sceneggiate, Di Maio e Salvini sono le due facce della stessa incapacità di affrontare i problemi. Uno non li risolve, l’altro li nasconde. Una vergognosa fuga dalla realtà, sulla pelle dei lavoratori”, concludono.