“La verità è che lo sport anticipa i tempi. È già lì la fotografia della società che vorremmo, che uno lo desideri o meno. Dunque, la politica deve colmare un ritardo, accorciare la distanza con la realtà. Ben vengano le vittorie dei Giochi olimpici come accensione di un faro. Ma il tema prescinde dal talento”.
Così Mauro Berruto, responsabile sport in segreteria nazionale, interviene sul tema dello ius soli in una intervista al Corriere della Sera.
“Basta aprire una porta di palestra e accorgersi che ci sono poco più di un milione di ragazze e ragazzi che nei fatti sono italiani, ma dovranno aspettare i 18 anni per esserlo realmente”.
Berruto si rivolge a Salvini “Fatti un giro nelle società sportive perché lì dentro il tema non esiste”.
“In alcune squadre ho avuto ragazzi serbi e croati, giovani che hanno visto la guerra da fazioni opposte. Eppure, li ho visti allenarsi insieme pensando esclusivamente a passarsi la palla nel miglior modo possibile. Con l’obiettivo comune di vincere la partita”.
“Io sono uno sportivo e sono abituato a fare tutto ciò che serve per raggiungere un risultato – continua l’ex Ct della Nazionale di Pallavolo – Ho apprezzato tantissimo le parole di Luciana Lamorgese e sarei felice se raggiungessimo l’obiettivo in questa legislatura. Chiunque voglia ragionare con lucidità sul tema, alla luce del modello demografico che abbiamo davanti ai nostri occhi e chiunque si ritenga progressista non può non immaginare quel diritto come una ricchezza”.
L’intervista completa su Il Corriere della Sera.