Istat, Misiani (Pd): dati su povertà drammatici e governo Meloni contrasta salario minimo
“I dati contenuti nel rapporto ISTAT sono decisamente allarmanti – record di persone in condizione di povertà assoluta nel 2023, con un forte aumento dell’incidenza tra i lavoratori dipendenti – ma il governo Meloni continua a combattere i poveri e non la povertà. Tutte le scelte dell’esecutivo vanno in una sola direzione: lo smantellamento delle principali politiche pubbliche contro l’esclusione sociale e la sottovalutazione dell’erosione del potere d’acquisto delle famiglie a causa dell’inflazione e della crescente diffusione del lavoro povero. In un anno e mezzo, il governo ha cancellato il reddito di cittadinanza, tagliando di quasi il 25 per cento le risorse contro la povertà, e ha azzerato il fondo sociale affitto e il fondo morosità incolpevole. Quanto al potere d’acquisto dei salari, la destra si è disinteressata della questione dei rinnovi contrattuali e ha bloccato con motivazioni ideologiche e pregiudiziali la legge promossa dal PD e dalle altre forze di opposizione per introdurre in Italia il salario minimo, già in vigore in 22 paesi su 27 dell’Unione europea. Sono scelte destinate ad aggravare ulteriormente la situazione, accentuando le disuguaglianze e l’emarginazione sociale e dividendo ulteriormente il Paese tra una minoranza di privilegiati e la moltitudine di famiglie che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese.”
Così in una nota Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 15 maggio 2024
“I dati contenuti nel rapporto ISTAT sono decisamente allarmanti – record di persone in condizione di povertà assoluta nel 2023, con un forte aumento dell’incidenza tra i lavoratori dipendenti – ma il governo Meloni continua a combattere i poveri e non la povertà. Tutte le scelte dell’esecutivo vanno in una sola direzione: lo smantellamento delle principali politiche pubbliche contro l’esclusione sociale e la sottovalutazione dell’erosione del potere d’acquisto delle famiglie a causa dell’inflazione e della crescente diffusione del lavoro povero. In un anno e mezzo, il governo ha cancellato il reddito di cittadinanza, tagliando di quasi il 25 per cento le risorse contro la povertà, e ha azzerato il fondo sociale affitto e il fondo morosità incolpevole. Quanto al potere d’acquisto dei salari, la destra si è disinteressata della questione dei rinnovi contrattuali e ha bloccato con motivazioni ideologiche e pregiudiziali la legge promossa dal PD e dalle altre forze di opposizione per introdurre in Italia il salario minimo, già in vigore in 22 paesi su 27 dell’Unione europea. Sono scelte destinate ad aggravare ulteriormente la situazione, accentuando le disuguaglianze e l’emarginazione sociale e dividendo ulteriormente il Paese tra una minoranza di privilegiati e la moltitudine di famiglie che fanno sempre più fatica ad arrivare a fine mese.”
Così in una nota Antonio Misiani, responsabile Economia nella segreteria nazionale del Pd.
Roma, 15 maggio 2024