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Istat, ancora dati positivi dalle nostre Riforme

“Cala la disoccupazione, anche tra i giovani. L’impegno per le riforme ottiene risultati. E continua”. Così su Twitter il premier Paolo Gentiloni ha commentato i dati Istat sull’occupazione diffusi oggi .”Bene il congresso, meglio ancora i dati Istat: il Jobs Act funziona, le polemiche No. Avanti”, ha aggiunto il ministro Luca Lotti su Twitter.

 

Il Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina margine di un evento all’Università di Piacenza ha dichiarato: “I dati di oggi sul calo della disoccupazione, in particolare di quella giovanile, confermano che la strada presa in questi anni è giusta. Il Jobs Act e gli altri interventi che abbiamo impostato stanno producendo effetti concreti e positivi.

Dobbiamo ancora fare molto, dobbiamo ancora insistere in particolare a sostegno di giovani e donne, ma le scelte fatte stanno producendo effetti reali essenziali sulla vita di tante persone”.

 

“I dati dell’Istat di oggi sono molto positivi non solo perchè confermano che la disoccupazione scende, ma anche e soprattutto perchè registrano che aumenta l’occupazione anche tra le giovani e giovani tra i 15 e i 24 anni, la fascia d’età in Italia piu’ difficile, e tra le donne, altro segmento discriminato. Proprio per i giovani e le donne cala anche il tasso di inattività, segno evidente dell’aumento della fiducia.

 

A febbraio 2017, infatti, l’Istat ha certificato 294 mila occupati in piu’ rispetto allo stesso mese di un anno fa. Sono dati tutt’altro che scontati, che solo 3 o 4 anni fa sembravano un miraggio, frutto di riforme vere e coraggiose”.

 

Lo dice la senatrice Annamaria Parente, capogruppo del Pd nella Commissione Lavoro, che prosegue: “Ora e’ importante attivare in pieno le politiche attive del lavoro, la cosiddetta seconda gamba del Jobs Act, per sostenere ancora di piu’ l’incontro tra domanda e offerta di lavoro e il percorso di ciascuna e ciascuno nel mondo del lavoro”.

 

“Anche i dati Istat di oggi dimostrano che la dinamica occupazionale nel nostro Paese continua ad essere positiva, segno che le riforme messe in campo dal governo Renzi andavano nella giusta direzione”, cosìErnesto Carbone, parlamentare PD.

 

“Altra indicazione sempre positiva viene dall’andamento dell’occupazione giovanile che fa registrare un aumento, sia pur lieve. Questo è un dato estremamente importante visto che, in anni non lontani, in Italia è stato fatto poco o addirittura il contrario di ciò che serviva per incentivare l’occupazione giovanile.

 

È chiaro che ci aspettano delle sfide estremamente rilevanti a cui siamo chiamati a dare risposte in termini di proposta e di azione. Non ci si può accontentare in tutti i casi di quello che si ottiene. Dobbiamo guardare avanti, consapevoli che le scelte sono sempre più legate al contesto internazionale. Pensare di sottrarsi a questo dato di fatto è pura follia”.

 

“A febbraio il tasso di disoccupazione scende rispetto ad un anno fa, l’occupazione è stabile rispetto a gennaio ma cresce rispetto a febbraio 2016 di 294 mila unità. Soprattutto, scende la disoccupazione giovanile tra i 15 e i 24 anni. I dati dell’Istat parlano chiaro: le nostre riforme hanno impresso una stabile inversione di tendenza al mercato del lavoro italiano. Continuiamo su questa strada, soprattutto per le ragazze e i ragazzi”. Lo dice la senatrice del PD Maria Spilabotte, vicepresidente della Commissione Lavoro.

 

Il deputato PD Matteo Richetti:“I numeri diffusi dall’Istat confermano un dato chiaro: il Jobs Act funziona. E’ ovvio che non basta, non ci accontentiamo e andiamo avanti nel lavoro che c’è da fare per risollevare l’Italia dalla peggiore crisi degli ultimi decenni.

Ma c’è un elemento che chiunque abbia onestà intellettuale dovrebbe riconoscere: le misure di questi tre anni del Governo Renzi hanno fatto ripartire il Paese, che si era fermato e anzi stava tornando indietro. Altro che bonus. Migliaia di giovani che non sono più senza un lavoro, con il tasso di disoccupazione giovanile ai minimi dal 2012, dovrebbero essere l’orgoglio di tutta la politica e le istituzioni del Paese.

So che riconoscere questi risultati a Matteo Renzi a qualcuno costa troppo, ma per fare un torto a lui non si faccia un torto al Paese e ai nostri ragazzi. Questo è il primo motivo per cui siamo in tanti a fianco di Renzi per non lasciare che l’Italia interrompa un cambiamento necessario. E il grande sostegno ricevuto dagli iscritti nei congressi di circolo ci conferma che siamo sulla strada giusta”.

 

“I dati Istat dell’ultimo anno testimoniano che il mercato del lavoro è in costante ripresa, con l’aumento dell’occupazione e una diminuzione dei disoccupati e degli inattivi. Un invito ad andare avanti per sciogliere i nodi ancora in campo”.

 

Titti Di Salvo, vicepresidente dei deputati PD – commentando i dati Istat. “Anche i dati sul breve periodo fanno emergere non solo una tendenza positiva della disoccupazione, ma una novità importante rispetto all’aumento dell’occupazione tra le donne e i giovani – spiega la deputata Dem – vero punto dolente degli ultimi anni che ha impedito a molti di immaginare un futuro nel nostro Paese”.

 

“Buone notizie, dunque, che portano a proseguire nella strada intrapresa con ancora più impegno, perchè la diminuzione degli inattivi porta all’aumento del numero di persone in cerca di lavoro a cui dobbiamo dare risposte e perchè – conclude Di Salvo – e’ necessario stabilizzare gli occupati, ridurre la precarietà, aumentare la buona occupazione per tutte le fasce di età. L’impegno del Partito Democratico e del governo”.

 

Silvia Fregolent, vicepresidente del gruppo PD della Camera ha aggiunto: “I numeri non sono opinioni; e i dati resi noti oggi dall’Istat, seppur provvisori, parlano di 83mila disoccupati in meno a febbraio rispetto il mese precedente e di un tasso di disoccupazione sceso all’11,5 per cento. Questi sono risultati raggiunti grazie alle riforme che governo e Parlamento hanno messo in campo nonostante i tanti ‘signor no a prescindere’ che si oppongono sempre, e solo, per motivi ideologici. Il Pd prosegue il lavoro in Parlamento per rendere questi dati stabili e consolidare la ripresa”.

 

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