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Serracchiani: “Matteo via dal Pd? Sarebbe un errore gravissimo”

«Andarsene ora? Ma via, per piacere…». Debora Serracchiani è tra i dirigenti più in vista del Pd. Vicepresidente del Partito democratico da marzo scorso, è stata governatrice del Friuli-Venezia Giulia. Allergica alle logiche correntizie, trova terribile anche la sola idea di una scissione.
 

Scusi, ma la storia della sinistra è piena di divisioni…

 
«Grazie, lo so. Ma non è questo il punto. Oltre a ragioni culturali e scaramantiche, c’è un problema grande come una montagna…».
 

Ce lo sveli.

 
«Ma come!? Hai appena fatto un accordo con i Cinquestelle con cui erano volati stracci fino all’altro ieri! Un accordo non facile e in cui nulla, ma proprio nulla è dato per scontato. E che fai? Te ne vai? No, non va bene».
 

La Lega è tornata di lotta…

 
«Già. Inquietante forza politica che raduna tantissima gente. Ma avete visto oggi (ieri ndr) a Pontida quanti erano? Una marea. E mica a fare una scampagnata. Bensì decisi a continuare nella loro opera di diffusione di un messaggio verbale violento. Una forza politica, la Lega, forte e decisa senza se e senza ma a fare opposizione. Mica è gente che la manda a dire».
 

E nel Pd si canta ancora Bandiera Rossa…

 
«Vabbè, è una canzone, non ne farei un dramma epocale. Certo, c’è stato un moto di scontento. Posso capire che il Pd, partito-progetto cui credo fermamente, sia nato per unire storie e riformismi diversi. Ma litigare ora… proprio non se ne sente il bisogno».
 

Un’estate calda…

 
«Un’estate bella. Due punti su tutti: le parole di Matteo Renzi, che, di fatto, hanno permesso l’operazione e quel che ha detto Grillo. Due aperture impensabili fino a pochi giorni fa. Due aperture che hanno permesso la formazione di un governo che ha davanti a sé un compito non facile: guidare il nostro Paese fuori dalle secche della crisi. E poi la capacità del segretario Zingaretti di cambiare idea e fare l’accordo… E ora che fai, rischi di mandare tutto all’aria per litigi che possono essere superati?».
 

Torna LeU?

 
«Non lo so, ma non credo che sarà incorporata. Penso a un campo più vasto».
 

E Calenda?

 
«Generoso nel prendere la tessera in un momento difficile. Ma ha sbagliato ad andarsene. I luoghi di discussione sono infiniti. Poteva restare».

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