«Ma facciamola, e fatela finita con questa storia del Salvini invincibile! La via d’uscita da queste orribili pulsioni antieuropee c’è. E si chiama Emmanuel Macron».
Sandro Gozi, già sottosegretario a Palazzo Chigi con delega agli Affari europei con Matteo Renzi e Paolo Gentiloni, non la manda a dire. «Per forza. Questa storia che il titolare del Viminale ci sta facendo… verdi è incredibile. Sta mettendo l’Italia all’angolo. La sta indebolendo. Politicamente ed economicamente».
Solito vizio del centrosinistra: cercare il nemico. Con Berlusconi non vi andò bene. Ora ci ricascate con Salvini?
«Infatti il punto non è demonizzare ma costruire un’alternativa radicale senza ripetere errori passati. Ora dobbiamo arginare un signore che fa accordi con Viktor Orbàn, il più deciso antieropeista. Il più pericoloso. Basta».
La soluzione?
«Una nuova alleanza per l’Europa, con alla testa il peggior nemico dei sovranisti: Macron. Salvini lo attacca su Ventimiglia, salvo poi allearsi col premier ungherese che non si è mai fatto carico di neppure un migrante. Roba da matti».
Insomma, una sacra alleanza socialista e democratica…
«No, qui sta il punto. Basta con le divisioni del passato. Dobbiamo dare ossigeno alle realtà politiche progressiste. Non credere di limitare la nostra azione al Pse».
Salvini dice di difendere i confini…
«Buonanotte. Salvini ha creato ad arte il caso Diciotti per pura propaganda. E, invece, gli è andata male. Il suo ego smisurato e il suo narcisistico furore sono stati sconfitti. Salvini massacra gli italiani e i loro interessi».
Però un pochino di autocritica non vi farebbe male…
«Avremmo dovuto fare prima la scelta del piano-Minniti (sbarchi diminuiti dell’80 per cento) e il reddito di inclusione sociale».
La gente ha paura. O almeno la percepisce, come si dice oggi.
«Vero. Pensa arrivino molti più migranti, il 24 per cento, di quanto sia in realtà, vale a dire il 7. Però la politica deve battersi contro questa percezione, non deve dare lezioncine. Stando attenta a non esagerare. A Rocca di Papa c’erano pochi razzisti a fronte di tante donne e uomini pronti ad accogliere. E a Milano erano tantissimi. La società civile ha un ruolo fondamentale in questa battaglia».
E Luigi Di Maio?
«Non ne indovina una. Minacce ridicole. Veti su decisioni che si prenderanno nel 2020: troppa incompetenza».
Che però ha vinto…
«Cosa fatta. Ora tutti con Macron. Nel 2019 ci sono le Europee».
E l’Italia senza leadership di opposizione?
«Matteo Renzi è imprescindibile. Ma sta a lui decidere che ruolo giocare. Comunque, partiamo dalle idee. Poi si vedrà il leader».