Inps, Mori (Pd): governo insensibile sul lavoro povero delle donne
“Dal Rendiconto Inps emerge su tutto una realtà: questo Governo non sta facendo niente per rimuovere gli ostacoli che le donne incontrano per raggiungere l’autonomia, né per rendere meno discriminatorio e segregante il mercato del lavoro. La disparità retributiva tra uomini e donne, che Inps attesta in ogni settore del lavoro dipendente, è un’enorme ingiustizia sociale e un freno per lo sviluppo che la destra al governo, pur guidata da una donna, non riesce a vedere. Da ciò deriva la totale mancanza in manovra di misure che potrebbero incidere sul divario di retribuzione e di reddito, compreso quello pensionistico. Mancano infatti politiche attive per la formazione professionale di qualità delle ragazze, incentivi alla certificazione di parità per le aziende che, assieme al mantenimento delle risorse Pnrr sui nidi e al tempo pieno nelle scuole, limiterebbero ad esempio il ricorso massiccio delle lavoratrici al part time. Si taglia invece proprio su questi versanti, rifiutando anche la nostra proposta di alleviare il lavoro gratuito che le donne prestano come caregivers di loro cari non autosufficienti perdendo così terreno nelle attività retribuite. Ribadiamo che l’autonomia di reddito per le donne è anche prevenzione e salvaguardia di uscita da situazioni di violenza domestica. La destra ignora la stima del Fondo monetario internazionale per cui il gender pay gap ci costa l’11% del PIL ogni anno, così come ignora la condizione di subalternità della maggioranza delle donne in questo Paese, soprattutto al Sud e nelle aree periferiche, dove è in atto una segregazione di genere che alimenta il lavoro precario e povero femminile”. Così in una nota la Portavoce delle Donne Democratiche e componente della Segreteria PD, Roberta Mori.
Roma, 30 ottobre 2024
“Dal Rendiconto Inps emerge su tutto una realtà: questo Governo non sta facendo niente per rimuovere gli ostacoli che le donne incontrano per raggiungere l’autonomia, né per rendere meno discriminatorio e segregante il mercato del lavoro. La disparità retributiva tra uomini e donne, che Inps attesta in ogni settore del lavoro dipendente, è un’enorme ingiustizia sociale e un freno per lo sviluppo che la destra al governo, pur guidata da una donna, non riesce a vedere. Da ciò deriva la totale mancanza in manovra di misure che potrebbero incidere sul divario di retribuzione e di reddito, compreso quello pensionistico. Mancano infatti politiche attive per la formazione professionale di qualità delle ragazze, incentivi alla certificazione di parità per le aziende che, assieme al mantenimento delle risorse Pnrr sui nidi e al tempo pieno nelle scuole, limiterebbero ad esempio il ricorso massiccio delle lavoratrici al part time. Si taglia invece proprio su questi versanti, rifiutando anche la nostra proposta di alleviare il lavoro gratuito che le donne prestano come caregivers di loro cari non autosufficienti perdendo così terreno nelle attività retribuite. Ribadiamo che l’autonomia di reddito per le donne è anche prevenzione e salvaguardia di uscita da situazioni di violenza domestica. La destra ignora la stima del Fondo monetario internazionale per cui il gender pay gap ci costa l’11% del PIL ogni anno, così come ignora la condizione di subalternità della maggioranza delle donne in questo Paese, soprattutto al Sud e nelle aree periferiche, dove è in atto una segregazione di genere che alimenta il lavoro precario e povero femminile”. Così in una nota la Portavoce delle Donne Democratiche e componente della Segreteria PD, Roberta Mori.
Roma, 30 ottobre 2024