I luoghi della cultura sono servizi pubblici essenziali. Legge #Colosseo approvata. #opensenato #lavoltabuona
— Andrea Marcucci (@AndreaMarcucci) November 5, 2015
Con 138 sì, 67 no e 14 astenuti il Senato ha approvato il disegno di legge 20 settembre 2015, n. 146, “recante misure urgenti per la fruizione del patrimonio storico e artistico della nazione”, il cosiddetto “decreto Colosseo”. Già approvato dalla Camera, il provvedimento diventa legge.
“Per l’Italia è un passo avanti naturale considerare i luoghi della cultura come servizi pubblici essenziali. Una conquista di civiltà, come l’ha definita il ministro Franceschini”. Lo ha detto il senatore Andrea Marcucci, presidente della commissione Cultura, dichiarando il voto favorevole del Pd al dl Colosseo. “Nessun attacco ai lavoratori – ha specificato Marcucci- dobbiamo ai dipendenti del Mibact la tutela e la valorizzazione del nostro patrimonio, ed è proprio il governo Renzi che finalmente è tornato a bandire un concorso per 500 nuovi funzionari”. Per Marcucci “lo status di servizio pubblico essenziale non riduce i diritti dei lavoratori della sanità, della scuola e dei trasporti”.
“Nessuna penalizzazione, – ha concluso – ma diritti in più per i turisti che vengono a cercare la bellezza e l’arte nel nostro Paese e per i tanti italiani che riscoprono i musei del loro territorio e che ora potranno farlo con la garanzia di orari certi”.
“Con il voto di oggi, a favore dell’inserimento della fruizione e della valorizzazione del patrimonio culturale nei livelli essenziali di prestazione, sarà possibile tornare ad investire concretamente, con risorse umane, strumentali e finanziarie, per la cultura e sulla cultura nel nostro Paese: si compie un passo in avanti molto importante, una visione nuova e diversa del Paese e del suo sviluppo, una inversione di tendenza che giunge dopo anni di tagli alla cultura”.
E’ il commento della vicepresidente del Senato, Valeria Fedeli, in merito al voto espresso dall’aula.
“In quanto servizio pubblico essenziale – aggiunge Valeria Fedeli – alla fruizione del patrimonio storico e artistico si applica la legge sul diritto di sciopero nella scuola, nella sanità, nei trasporti: anche nella cultura, proprio come nella scuola, nella sanità, nei trasporti, gli scioperi e le assemblee continueranno ad essere legittime e possibili, con modalità definite nei contratti, e dunque con un accordo con le organizzazioni sindacali, ecco perché chi ha descritto il decreto come negazione del diritto di sciopero e come atteggiamento punitivo nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori ha detto falsità, affrontando il dibattito mettendo in contrapposizione i diritti dei turisti con quelli dei lavoratori, come fossero incompatibili tra loro”.
“Siamo il Paese che detiene la più alta concentrazione di beni riconosciuti dall’Unesco come patrimonio dell’umanità – conclude Valeria Fedeli – e la promozione dello sviluppo della cultura e la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico sono inclusi, a ragione, nei princìpi fondamentali della Carta Costituzionale, per questo è giusto che questo patrimonio venga riconosciuto e vissuto da tutti come bene pubblico essenziale, così come è giusto che a questo bene vengano dedicate tutte le attenzioni possibili e tutti gli sforzi necessari per tutelarlo, renderlo accessibile, valorizzarlo”.
Dossier DEPUTATI PD
IL DECRETO-LEGGE PER LA FRUIZIONE. DEL PATRIMONIO ARTISTICO E CULTURALE