Il vicesegretario del Pd Lorenzo Guerini replica dalle pagine dell’Unità a chi parla di un un calo degli iscritti. “Nel 2014 – osserva – la campagna del tesseramento si è chiusa con quasi 370mila iscritti e quest’anno siamo completamente in linea con quei numeri”.
“In Italia – aggiunge – in molti sono tuttora abituati a misurare il ‘successo’ di un partito politico con l`andamento del numero degli iscritti. Io invece credo che le cose stiano cambiando, che la militanza dentro una forza politica in questo momento si esprime in modi diversi, che non necessariamente comportano l’iscrizione”.
“Un altro esempio – prosegue poi Guerini – è quello dei giovani: sbagliato pensare che nel loro caso il calo del tesseramento indichi una disaffezione verso la politica. Nella nostra esperienza, vediamo molti giovani partecipare alle iniziative del Pd, con azioni di volontariato o dando il loro contributo ad appuntamenti e dibattiti elettorali, e questo pur non avendo la tessera del partito”. E difende poi il doppio ruolo di Renzi, segretario e premier: “In Europa è la regola da Merkel a Cameron” e da “Blair a Zapatero”.
In un’intervista a QN il vicesegretario dem parla delle primarie come strumento buono per la scelta delle candidature, “l’importante è non usare le primarie per regolare conti interni o replicare congressi, ma per coinvolgere sempre più elettori e mettere in campo candidature vincenti. Il fine ultimo – ricorda – è vincere le secondarie, le elezioni, dopo aver costruito la coalizione, il programma e candidature che li sappiano incarnare. Infine, una parola sui sindaci uscenti: qui le primarie sarebbero inutile scorciatoia”.
Sui sindaci uscenti, prosegue, “compito del Pd èdare una valutazione sul loro operato: se èpositiva, non avrebbe senso non dare continuità al lavoro fatto; se fosse negativa, non avrebbe senso riproporli. A Milano c’è già un percorso definito che prevede le primarie. Sala è una figura di assoluto valore che i milanesi hanno saputo apprezzare a partire dai risultati conseguiti con Expo”.
Invece “la situazione straordinaria di Roma richiede uno sforzo fuori dall’ordinario anche da parte del Pd. Dopo una crisi complicata, stiamo lavorando per rilanciare una relazione positiva con la città e abbiamo sicuramente figure di rilievo e di prestigio da poter coinvolgere. Anche qui la candidatura uscirà dalle primarie e non ci saranno rinvii del voto”.
Bassolino a Napoli? “Chi ha già ricoperto diversi ruoli nella sua vita politica, tra cui il sindaco per due volte, dovrebbe aiutare a ricercare e far crescere energie nuove”.
Ancora a proposito di Napoli, il vice segretario dem chiarisce: “Non ho mai parlato di regole ad personam contro nessuno. Il nostro sforzo sarà di far emergere figure innovative nel solco della novità rappresentata dal Pd di Renzi e sono certo che ci riusciremo”. In generale, Guerini precisa: “Dove abbiamo lavorato con Sel vogliamo continuare a farlo. Penso, in particolare, a Milano, Torino, Bologna e Cagliari”.