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Balle dei media. Grillo non fa più ridere, è il nuovo Robespierre ossessionato dal controllo dei suoi

“I giornali e i Tg sono i primi fabbricatori di notizie false nel Paese con lo scopo di far mantenere il potere a chi lo detiene. Sono le loro notizie che devono essere controllate”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog. Grillo ritiene che i politici siano “tutti contro Internet. Tutti puntano il dito sulle balle che girano sul web, sull’esigenza di ristabilire la verità tramite il nuovo tribunale dell’inquisizione proposto dal presidente dell’Antitrust. Così il governo decide cosa è vero e cosa è falso su internet”. “Propongo, non un tribunale governativo, ma una giuria popolare che determini la veridicità delle notizie pubblicate dai media”.

 

“Le cronache del nuovo anno ci consegnano il paradosso di Grillo, che dopo avere sdoganato il garantismo à la carte (…) passa all’arma di distrazione di massa proponendo una regolamentazione della stampa e dei media che istituirebbe una sorta di tribunale del popolo per giudicare la veridicità delle notizie e per destinare a pubbliche gogne i malcapitati giornalisti”. Lo scrive su Facebook Alessia Rotta della segreteria del Partito Democratico. “Come ha opportunamente sottolineato l’FNSI, se fosse approvata la proposta di Grillo l’Italia non occuperebbe più il 77°, ma il 154° posto nella classifica sulla libertà di stampa nel mondo. La verità è che mentre si discute sempre più seriamente e in maniera preoccupata di fake news (…), qui chi interviene cercando di influenzarne l’autonomia, l’indipendenza e la sua professionalità è il campione degli incassi ottenuti con click bait e bufale digitali”. “Che la boutade sia un maldestro tentativo di distogliere attenzione dall’indifendibile prova amministrativa dei 5 stelle, e della sindaca Raggi in particolare, è un dubbio che ha più di un fondamento. (…) Sappia Grillo che troverà pronto chi gli saprà impedire di trasformare il nostro Paese in una ridicola arena mediatica diretta da un burattinaio digitale. Cerchi di fare governare i suoi, piuttosto, se ci riescono”.

 

“Per fortuna i Cinque stelle parlavano di deriva autoritaria: siamo arrivati ai tribunali del popolo contro la stampa. Niente male.

Chiaramente Grillo e i suoi adepti ancora una volta giocano su più tavoli con la solita dose di opportunismo. Randellano quanti si permettono di fare chiarezza sulle tante zone oscure del loro movimento, mentre sono pronti a siglare salvacondotti in bianco per i loro.

Per Grillo la Costituzione esiste a giorni alterni. Probabilmente è in arrivo qualche avviso di garanzia e quindi “blog ergo sum” mette le mani avanti”. Così Andrea Romano, deputato del Partito Democratico

 

I forcaioli a 5 stelle si travestono da garantisti? Non è che sta per arrivare qualche avviso di garanzia a qualcuno di loro? Magari al sindaco di una grande città dell’Italia centrale?

Falsi e pericolosi, in grado di rimangiarsi tutto a seconda della convenienza. D’altra parte un saggio di tali capacità le aveva date il contorsionista Di Maio che nel giro di poco aveva detto tutto e il suo contrario.

Comunque è una manovra puramente opportunista, visto che la loro anima antidemocratica rimane intatta. Quando invochi la mordacchia per la stampa e la libertà di infangare il prossimo sei la cosa più lontana dai fondamentali di una democrazia”. Così Ernesto Carbone della segreteria del Partito Democratico

 

“Beppe Grillo propone giuria popolare per stabilire la veridicità delle notizie. Prima però i giudici dovranno fare praticantato alla Casaleggio. Le dichiarazioni del capo assoluto del M5S non fanno ridere ma sono sempre più allarmanti”. Lo afferma il senatore Pd Andrea Marcucci.

 

 

“È il controllo dei suoi l’ossessione di Grillo. A questo servono le regole emanate in varie forme e questo rende M5s un soggetto profondamente antidemocratico. Il controllo degli eletti è alla base del contratto sottoscritto dal sindaco Raggi, un contratto nullo, che viola la costituzione e rende la Raggi ineleggibile come ben motivato nel ricorso presentato dall’avvocato Monello che sostengo insieme alla senatrice Monica Cirinnà e che arriva in udienza il 13 gennaio”. Così la deputata Pd Stella Bianchi. “Il controllo degli eletti – aggiunge l’esponente del Pd – è anche alla base del codice in caso di procedimenti in corso oggi soggetto alla conferma dei click. Non è un ravvedimento al garantismo, certo è una ipocrita giravolta dopo anni di uso spietato di ogni avviso di garanzia, ma soprattutto di nuovo è il migliore strumento per garantire il controllo a Grillo che deciderà chi proteggere e chi no. È una camicia di forza sugli eletti che rischiano di saltare se non si adeguano. O uno scudo per proteggere un sindaco che dovesse essere indagato se sarà sufficientemente obbediente a Grillo. Questo – conclude Stella Bianchi – vogliono gli iscritti ai cinque stelle? Questo volevano i cittadini che hanno votato per i cinque stelle?”.

 

“Grillo, da quel blog che insieme ai suoi correlati è secondo l’inchiesta dei giornalisti di BuzzFeed la principale fonte di disinformazione in Italia (con tutto ciò che ne consegue), oggi senza un minimo di vergogna propone ‘che la veridicità delle notizie pubblicate dai media’ venga ‘determinata’ da una giuria di persone estratte a sorte. Ha scritto esattamente così! Una giuria di persone estratte a sorte! Grillo poi continua, e con il tono intimidatorio da squadrista del web già usato in passato ipotizza la gogna per i giornalisti che non dovessero andare a genio. Siccome l’informazione è materia vitale per la democrazia, Grillo chieda scusa per l’ennesima bufala detta e la chiuda qui. Perchè l’informazione, come altre discipline vitali, non s’inventa. Servono rigore, deontologia e verifica delle fonti. In una parola, servono dei professionisti che garantiscano l’obiettività dell’informazione, e non dei pataccari che lucrano miliardi sulla disinformazione abusando della credulità di ognuno di noi. Sennò poi va finire che le vaccinazioni crollano e tornano malattie che sembravano debellate per sempre. Quindi meglio smetterla. In caso contrario Grillo faccia una cosa, provi a volare su un aereo con un equipaggio formato da persone scelte a sorte. O provi a farsi curare da un’èquipe medica formata da persone scelte a sorte. Ecco, per il bene di tutti, basta bufale”. Così Francesco Verducci, vice presidente della commissione di Vigilanza sulla Rai, sul suo profilo Facebook, commenta le ultime esternazioni di Beppe Grillo.

 

“Quella di Grillo di oggi in tema di media e informazione non si può archiviare come l’ennesima pessima battutaccia di un comico in cerca del consueto titolone sui giornali. Qui ci troviamo di fronte a qualcosa di ben più grave. Si mostra a tutto tondo quale idea di comunicazione, di società, di relazioni, sembra avere in mente per il nostro Paese il M5s”. Lo afferma il deputato Dem Walter Verini, capogruppo in commissione giustizia. “Anziché condividere un impegno comune per una informazione sempre più libera e corretta – aggiunge – siamo al linciaggio e alla minacce per chi ogni giorno tenta di svolgere il proprio mestiere con cura e approfondimento, spesso mettendo anche a rischio la vita, come accaduto ai tanti giornalisti impegnati nelle inchieste sulla malavita organizzata. È forse questa, dunque, la deriva autoritaria con cui hanno inondato la rete in questi anni?”.

 

“Grillo resta sempre un gran comico. Non bastavano gli insulti e gli attacchi a giornali e tv, ora propone addirittura una giuria popolare per controllare le notizie e i servizi televisivi. Ma i nuovi giudici dovranno prima giurare sul Codice del M5s?”. Lo dice Stefano Pedica del PD. “Grillo torni a fare il suo mestiere di comico e rispetti i giornalisti- termina Pedica – la politica è una cosa seria e non una pagliacciata”.

 

“Che Grillo fosse un teorico del complotto perfetto lo sapevamo già. Ora diventa un nuovo Robespierre alla guida di una fantomatica giuria popolare. Stia attento Grillo, perché Robespierre non ha certo avuto una fine felice”. Lo afferma Giacomo Portas, eletto alla Camera nel Pd. “Se la giuria popolare è come la giunta Raggi, allora stiamo freschi – continua Portas – Tanta approssimazione e poco senso del reale”, conclude Portas.

 

“Vorremmo rassicurare Beppe Grillo: se fosse approvata la sua proposta l’Italia non occuperebbe più il 77°, ma il 154° posto nella classifica sulla libertà di stampa nel mondo”. È quanto si legge in una nota congiunta firmata dal segretario generale e dal presidente della Fnsi, Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti. A giudizio dei due dirigenti del sindacato dei giornalisti, “quello che il leader del Movimento 5 stelle fa finta di non capire, lanciandosi in un linciaggio mediatico di stampo qualunquista contro tutti i giornalisti, è che sono le minacce e le intimidazioni, come quelle che lui velatamente lascia trasparire, a far precipitare il Paese nelle classifiche internazionali”.

 

“In attesa della giuria popolare chiedo a Grillo di trovarsi intanto un avvocato. Fabbricatori di notizie false è un’offesa non sanabile a tutti i lavoratori del tg che dirigo,e a me che ne ho la responsabilità di legge. Ne risponderà in sede penale e civile”. Lo dice su Facebook Enrico Mentana commentando il post del leader del M5S Beppe Grillo dal titolo “Una giuria popolare per le balle dei media”.

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