“Basta insulti, basta aggressioni. La campagna elettorale per il voto europeo non giustifica tutto questo. Due Paesi amici, alleati, fondatori della Ue e membri della Nato non dovrebbero mai superare la linea rossa della diplomazia”. Sandro Gozi, sottosegretario agli Affari europei nel governo Renzi prima e Gentiloni poi e uno dei pochi italiani ancora in costante contatto con Parigi (dove si trova ora) lancia l’allarme: “Finiamola perché questo scontro Italia-Francia non è più solo una questione politica. Così si stanno mettendo gravemente a rischio i nostri interessi”.
Cosa dicono in Francia?
Non capiscono. E si chiedono se davvero i capi di Lega e M5s pensano che sia questa la strada per tutelare gli interessi nazionali. E non capisco io: siva avanti in questo folle scontro senza rendersi conto che insulti e provocazioni creano danni permanenti.
Di chi è la colpa?
I due vicepremier italiani harmo messo in fila una serie di inutili provocazioni. Ma Di Maio che va in Francia e incontra Christophe Chalencon, uno dei leader dei gilet gialli, estremista di destra, islamofobo che invoca un colpo di Stato, ha davvero superato il limite.
Come si spiega l’attacco di Lega e M5s?
Nazionalisti e populisti non sono d’accordo su nulla. E, parallelamente, devono fare i conti con risultati economici che non si vedono. In un quadro così complicato hanno un terribile bisogno di trovare un nemico esterno.
E quel nemico è Macron?
Esattamente: è Macron. La disoccupazione, l`insicurezza, anche la mancata qualificazione alla Coppa del mondo è colpa di Macron.
Anche i governi di centrosinistra avevano problemi con Parigi.
È vero, anche noi spesso non andavamo d’accordo. Ma abbiamo sempre lavorato per superare le divergenze.
Ma poi Macron incontra Merkel ad Aquisgrana… Un vertice non solo per siglare un patto contro i nazionalismi.
Lo dovevamo fare noi quel Patto. Il governo Gentiloni aveva preparato la strada, il governo Conte l’ha buttato a mare. C’era un progetto di trattato del Quirinale per rafforzare i rapporti economici e le relazioni tra Roma e Parigi. Oggi ci sono solo incomprensibili provocazioni dei nostri due vicepremier.
Insisto: che cosa rischiamo?
C’è una miscela esplosiva ed è ora che la questione sia affrontata con la massima attenzione da tutte le massime cariche istituzionali. Un conflitto stupido può scappare di mano e mettere a rischio decenni di relazioni, di rapporti, di intese. Ci sono imprese francesi in Italia che danno lavoro a 250mila italiani. E ci sono tantissime imprese italiane ben impiantate in Francia.
Salvini dice che la Francia è sempre la prima a guadagnare…
Nel rapporto commerciale siamo noi a guadagnare 10 miliardi ogni anno.
Macron dice che i populisti sono la lebbra d’Europa. Lei?
Populismi e nazionalismi sono una malattia mortale. La loro stagione finirà, ma le loro scelte politiche faranno danni. E per rimuovere le macerie ci vorrà tempo.