Ha riaperto il Bataclan di Parigi. “A Boulevard Voltaire 50, la chitarra di Sting riprenderà a suonare dopo che il rock degli Eagles of Death Metal era stato così drammaticamente interrotto il 13 novembre dello scorso anno. Questa sera noi tutti potremmo dire che la libertà ha avuto la meglio sul terrorismo islamico, che la voglia di riappropriarsi della propria vita e dei propri diritti fondamentali ha vinto sulla paura e sull’egoismo cieco“.
Così ieri il sottosegretario agli Affari europei Sandro Gozi commentando le parole del primo ministro francese Manuel Valls, nel giorno della riapertura del locale parigino nel quale un anno fa, 90 persone furono barbaramente uccise in un attentato terroristico.
“Il Bataclan non è solo uno storico club di musica, ma un simbolo europeo: lo specchio di un’intera generazione, la nostra, la generazione Erasmus. Quella di Valeria Solesin – aggiunto Gozi – Una generazione abituata a viaggiare, a parlare le lingue e ad apprezzare la diversità dell’altro: una generazione che in questi anni ha costruito ponti e avvicinato culture. Una generazione Europea“.
“E’ a questa generazione, che chiede libertà e sicurezze, che dobbiamo dare delle risposte – ha concluso il sottosegretario – Bene quindi tutte le proposte politiche avanzate dal premier Valls in materia di sicurezza europea. Sono anche le nostre, perchè di fronte a sfide transnazionali come il terrorismo non possiamo che agire insieme. Chiuderci nei confini nazionali è peggio di un errore: è un’illusione.
Oggi che il rock torna a suonare al Bataclan, dobbiamo più che mai impegnarci per rafforzare quell’Europa libera e unita, mai come in questi anni messa sotto attacco”.
#Parissesouvient Un anno fa l'attacco a Parigi. Amicizia alla Francia. Ricordo Valeria Solesin, il suo esempio e quello della sua famiglia
— Paolo Gentiloni (@PaoloGentiloni) November 13, 2016
È passato un anno. Ci ha cambiati, piegati, ma non spezzati. L’orrore e l’odio non vinceranno se sapremo stare uniti. #13Novembre2015
— Roberto Giachetti (@bobogiac) November 13, 2016
Ad un anno dagli attentati, omaggio e raccoglimento in Francia
Sono cominciate in Francia, le cerimonie di commemorazione degli attentati jihadisti del 13 novembre di un anno fa.
Dopo la riapertura con Sting del Bataclan, il locale simbolo di quella notte di orrore, in cui perse la vita anche l’italiana Valeria Solesin, oggi è la volta dell’omaggio e del raccoglimento in tutto il Paese.
Le cerimonie sono cominciate allo Stade de France, presente il presidente Francois Hollande che ha scoperto una prima targa commemorativa accanto alla ‘porta D’ dello stadio.
Dopo un minuto di silenzio, il figlio dell’unica vittima dell’attacco a Saint-Denis, il portoghese Manuel Dias, ha fatto un appello a combattere il terrorismo tramite l’intelligence e l’integrazione. “Se vogliamo vivere in libertà, dobbiamo scegliere la tolleranza“, ha detto Michael Dias. “Mio padre è la prova provata che l’integrazione è possibile. Era nato in Portogallo ma aveva scelto la Francia. L’integrazione è la soluzione”.
Sabato sera Sting ha inaugurato il nuovo Bataclan, un anno esatto dopo che nel locale parigino persero la vita 90 persone: un concerto emozionante, accompagnato da un minuto di silenzio e numerose canzoni altamente simboliche.
Hollande proseguirà la giornata con una mesta processione negli altri luoghi dell’attacco: accompagnato dal sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, porterà il suo omaggio nei caffè e ristoranti che furono teatro degli attacchi: Le Carillon, Le Petit Cambodge, La Bonne Biere, Le Comptoir Voltaire e La Belle Equipe, prima di terminare il mesto percorso al Bataclan.
Negli attentati morirono 130 persone; e ad un anno di distanza dei 400 feriti, 9 persone sono ancora in ospedale a tentare di tornare ad una vita quasi normale.