“Non è facile ritrovarsi con una giunta dimezzata a poche decine di giorni dall’insediamento. E lo è ancor meno oggi che sta per esplodere definitivamente il caso che metterebbe a rischio anche l’assessore all’Ambiente.
Quindi comprendiamo lo stato d’animo della sindaca Raggi nel momento in cui ha dato l’ok alle nuove nomine. Messa alle strette dalle dimissioni, dai no ricevuti dai potenziali assessori, dai veti dei parlamentari e dell’asse Grillo-Casaleggio, e soprattutto dagli sviluppi preoccupanti della vicenda Muraro, ha cercato di chiudere la partita coi due nomi disponibili, che accontentano sia la corrente romana sia quella milanese.
Insomma, dopo una telenovela durata un mese, che comprende anche la meteora De Dominicis, dopo tanti buchi nell’acqua, la Raggi è stata costretta a pescare nel suo staff un ex Pd, ex Udc, ex amico di Alessandro Onorato della Lista Marchini”. Così Stefano Esposito, senatore del Partito Democratico.
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Per Ernesto Carbone “l’appassionante storia della sedicente giunta Raggi si arricchisce di un nuovo capitolo: dopo giorni di ricerche spasmodiche, sono stati finalmente individuati i nuovi assessori al Bilancio e alle Partecipate.
Il primo è il capo staff della sindaca, già sotto la lente degli iscritti grillini per l’entità del suo compenso. E ci chiediamo: come mai ci è voluto un mese per capire che la soluzione era lì nella stanza accanto, a portata di mano? Il secondo è un imprenditore trevigiano, grande amico, pare, del governatore Zaia.
Insomma, la lottizzazione perfetta: un assessore in quota Raggi e uno in quota Casaleggio, a conferma di una guerra tra correnti che neanche ai tempi del pentapartito.
Auguri di buon lavoro ad entrambi. Speriamo che arrivino almeno al panettone, vista la sorte dei loro predecessori. E speriamo che finalmente, a tre mesi dalle elezioni, i Cinque stelle comincino a governare la città”.