Diminuisce lo spreco alimentare in Italia
“Diminuisce lo spreco alimentare in Italia. Non solo, le eccedenze recuperate e destinate ai più bisognosi sono aumentate del 20% e si è potuto anche così garantire cibo a più di un milione e mezzo di persone“. E’ quanto dichiara il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, in un post Facebook, nella quinta giornata nazionalecontro lo spreco alimentare.
Gli enti caritatevoli, pilastro del nostro modello antispreco
Prosegue il ministro: “Grazie al lavoro dei tantissimi volontari degli enti caritatevoli che sono un pilastro del nostro modello antispreco. Sono protagonisti del coordinamento che abbiamo creato al Ministero delle politiche agricole e nel quale abbiamo messo insieme tutti i soggetti della filiera alimentare.
Dagli agricoltori ai mercati, dai trasformatori alla grande distribuzione.
Insieme alle istituzioni contro lo spreco per raggiungere un milione di tonnellate di cibo recuperato. È uno dei più bei risultati ottenuti anche grazie al lavoro che abbiamo fatto in questi anni da Expo e con la legge contro gli sprechi”.
Puntiamo sull’educazione civica:più della metà del cibo si spreca a casa
“Ora dobbiamo andare avanti, lavorando soprattutto sull’educazione civica perché più della metà del cibo si spreca a casa”, esorta Martina. “Iniziamo dall’impegno di ognuno di noi per essere davvero una generazione a spreco zero”.
Valore e solidarietà: parole chiave della legge “antisprechi”
“Valore e solidarietà: nella V giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare, sono queste le due parole chiave che caratterizzano la legge “antisprechi”, a più di un anno dalla sua entrata in vigore”, dichiara Maria Chiara Gadda, deputata del PD.
Ridurre lo spreco con il recupero delle eccedenze, per dare nuovo valore al cibo
“Ridurre lo spreco attraverso il recupero delle eccedenze significa dare un nuovo valore al cibo, un valore che si misura in base agli effetti positivi che un gesto solidale come la donazione produce sulla nostra società.
La donazione non è certo l’unico strumento : è importante prevenire – spiega la deputata Democratica – ottimizzando i processi produttivi e soprattutto rendendo i comportamenti dei cittadini più consapevoli e virtuosi”.
“La legge si inserisce a pieno titolo come esempio positivo di economia circolare, che lega le aziende agli enti del terzo settore, per realizzare insieme una impresa condivisa basata sulla solidarietà.
Sprecare non ha senso – conclude Gadda – recuperare è un bene per tutti”.
Legge Contro gli Sprechi Alimentari
“Finalmente in Italia la tendenza a sperperare il cibo sta diminuendo. Un dato positivo che emerge dall’ultima ricerca compiuta da Waste Watcher, l’osservatorio nazionale sullo spreco di cibo di Last Minute Market”. Così SilviaVelo, sottosegretario del ministero dell’Ambiente.
Progetto ‘Reduce’ per monitorare lo spreco
“Con il progetto Reduce – precisa – portato avanti dall’associazione insieme al ministero dell’Ambiente, da marzo a dicembre 2017 è stato fatto compilare a 430 famiglie di tutta Italia un diario quotidiano, in cui hanno annotato dettagliatamente il cibo sprecato, specificandone tipologia e quantità.
110 euro di risparmio annuo a persona
I risultati parlano chiaro: nel 2016 si stimava uno spreco di cibo di 145 chili a famiglia e 63 a persona. Mentre adesso Reduce ha quantificato lo spreco in 84 chili a famiglia e 36 a persona. Passi avanti che in termini economici si traducono in 110 euro di risparmio annuo a persona“.
“Un virtuosismo reso possibile grazie alle numerose campagne di sensibilizzazione e best practices sull’argomento, oltre che allo sforzo messo in campo dalle politiche pubbliche, relativamente al ridimensionamento dei packaging e all’introduzione di alcune leggi ad hoc, come quella che dall’estate 2016 permette le family bag di stampo statunitense per gli avanzi del ristorante da portare a casa”, continuaVelo.
Il 2025: anno UE contro lo Spreco Alimentare
“L’Italia è sul binario giusto per dirigersi verso il 2025, proclamato dall’Unione Europea Anno Europeo contro lo Spreco Alimentare e termine entro il quale l’Ue si è imposta di dimezzare lo spreco in Europa, oggi quantificato in termini economici, nei 28 Paesi dell’Unione, in 143 miliardi di euro, dei quali 98 miliardi imputabili esclusivamente al cibo gettato a livello domestico”, conclude il sottosegreatrio.