“Bisogna vedere l’esito del ricorso e comunque per me non cambia nulla. Da quando ho iniziato le primarie, e durante tutta la campagna elettorale, non ho mai smesso di avere un dialogo aperto con Sinistra italiana nonostante gli attriti”. Così, intervistato dal Messaggero, il candidato a Sindaco di Roma per il centrosinistra Roberto Giachetti commenta l’esclusione delle liste di Stefano Fassina per il Campidoglio.
“A me dispiace politicamente e umanamente per Fassina e per gli elettori di Sinistra italiana”, dice Giachetti. “Sono convinto che, al di la’ dei sondaggi, il popolo romano di centrosinistra avrà comunque un candidato: sto parlando di me”.
“Dal ’93 al 2013 c’è stato sempre il centrosinistra a Roma. Siamo stati sempre uniti. L’anomalia è scoppiata proprio questa volta, con la decisione di rompere l’alleanza per via di motivazioni che, a mio avviso, forse con Roma hanno poco da spartire”.
“Continuo a ripeterlo da settimane: qui si parla di Roma. E, a dirla tutta, con alcuni rappresentati di Sel, soprattutto con quelli romani, abbiamo provato fino alla fine a portare avanti un dialogo. Le distanze che si sono create erano sulla politica nazionale. Polemiche fittizie, a mio modesto avviso”.
Intervistato anche da Libero, Giachetti dice che di lui Renzi “apprezza che non sono mai andato a chiedere nulla”. “Ero contro l’amnistia, l’ho attaccato sulle preferenze nell’Italicum e gli ho detto che non doveva faro senza passare con il voto”, “mi ha sempre rispettato”.
Virginia Raggi? “Coraggiosa e ambiziosa ma non ha nessuna esperienza”.
Giorgia Meloni? “Siamo agli antipodi, ma siamo diventati amici. E’ una vera. Ha fatto gavetta. Ha avuto il coraggio di sfidare Berlusconi”. Di Alfio Marchini dice che “i costruttori possono essere un problema se non c’è un sindaco con le mani libere. O una risorsa”.
Il proprio punto debole? “Un pezzo di PD mi rema contro”.
