“L’Europa non si è posta il problema fino al maggio 2015, quando a chiedere un vertice, europeo sull’argomento è stato Renzi. Ora dobbiamo stare attenti che la Ue non torni in letargo: la nostra proposta del Migration compact nasce proprio per evitare che Bruxelles tolga priorità all’argomento”. E’ quanto afferma alla Stampa, il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, secondo cui “l’Europa non deve tornare a fare la bella addormentata, altrimenti rischia di risvegliarsi in piena emergenza”.
Alla domanda su a che punto è il Migration compact nelle discussioni in Europa, Gentiloni spiega:”Lunedì a Bruxelles i ministri degli Esteri hanno approvato all’unanimità un documento per dire che il Migration compact dev’essere alla base della nostra strategia. La nostra proposta è, sul medio periodo, riorientare sui temi migratori una parte dei fondi di cooperazione della Ue: circa 5 miliardi che, con l’effetto leva di altri finanziamenti pubblici e privati, potrebbero moltiplicarsi fino a 50-60.
E, sul breve periodo – prosegue -, un piano di pronto intervento rivolto a 17 Paesi africani (con progetti pilota nei primi 7) per alcune centinaia di milioni di euro da individuare nel bilancio europeo”.
Sulla Libia, Gentiloni fa sapere: “Negli incontri con Sarraj finora ho discusso di sostegno diplomatico e umanitario, oltre che di possibili esenzioni sull’embargo di armi. L’Italia ha fatto e sta facendo molto, in piena sintonia con gli Usa e l’Europa. Quando la stabilizzazione sarà più avanzata, il governo libico potrebbe fare richieste di addestramento e ne discuteremo. Sarà un percorso da condividere in Parlamento e che va accompagnato dall’Onu: proprio oggi ne parlerò a New York con gli ambasciatori dei 5 membri permanenti”.