“Questa città straziata che con la messa per la pace che si è svolta nella Sagrada Familia ha dato un messaggio di forza umana a tutta l’Europa. Alla splendida amica Barcellona noi diciamo che siamo al suo fianco”: con queste parole il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni ha aperto la trentottesima edizione del Meeting di Comunione e Liberazione. E parte del suo intervento, sul tema “L’eredità e il futuro dell’Italia”, è stato incentrato proprio sugli attacchi che il terrorismo islamico ha portato in Europa.
“I terroristi non ci costringeranno a rinunciare alla nostra libertà. La difendiamo, lo facciamo ringraziando ogni giorno chi ci consente di vivere liberi” ha evidenziato il premier, dopo aver ricordato Bruno Gulotta, Luca Russo e Carmen Lopardo, i tre cittadini italiani che hanno perso la vita nell’attentato di Barcellona.
“Non credo alla propaganda di questo o di quel sito jihadista ma sono consapevole che nessun Paese può sentirsi al riparo da questa minaccia” ha spiegato Gentiloni, sottolineando come sia “decisivo che da tutti venga il sostegno alle forze dell’ordine, all’intelligence, ai militari impegnati per garantire la sicurezza“.
Nel suo intervento, si è parlato anche dei flussi migratori. Le migrazioni “hanno radici antichissime” e il fenomeno, ribadisce Gentiloni, “resterà e dovremo farci i conti a lungo”. In prospettiva, “la sfida è investire in Africa e nel Mediterraneo, promuovendo quello sviluppo indicato nella enciclica ‘Populorum progressio’ e rendendo gestibili i flussi migratori”.
Il primo ministro si è anche interrogato sul futuro del Mediterraneo: “serve uno schema multilaterale: l’ordine che arriva da fuori non funziona. Serve – ammonisce – un nuovo multilateralismo nel Mediterraneo, non ci saranno potenze regionali dominanti ma la lenta costruzione di un ordine multilaterale ed in questo percorso l’Italia fa la sua parte”.
Guarda il video con un estratto dell’intervento del premier Paolo Gentiloni