“Non possiamo che iniziare questa informativa con un messaggio comune di cordoglio e vicinanza alle famiglie dei due italiani uccisi in Libia, Salvatore Failla e Fausto Piano”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni mentre l’Aula del Senato ha tributato un applauso unanime al ricordo dei due connazionali.
Sulla vicenda degli italiani sequestrati in Libia, che presenta molti punti oscuri, ha assicurato il ministro, “non è stato pagato alcun riscatto. Inoltre, non sono emersi elementi riguardanti il coinvolgimento di Isis, non ci sono state rivendicazioni, l’intelligence italiana ha attivato tutte le risorse umane e tecnologiche e la collaborazione con tutti i partner locali: costante è stato il rapporto tra intelligence e Farnesina, senza però riuscire mai a localizzare con precisioni i possibili luoghi di detenzione”.
Gentiloni ha poi dichiarato: “La formazione di un governo libico per quanto fragile è l’unica base su cui lavorare per rispondere a eventuali richieste di sicurezza del governo libico, ne’ più ne’ meno, cosa che comunque avverrà nel rispetto della Costituzione”.
“L’obiettivo di un governo capace di avviare un percorso è emerso alla conferenza organizzata dall’Italia a dicembre”, spiega Gentiloni.
“Quindi lavoriamo con ostinata convinzione a questo obiettivo che grazie all’ostinata attività italiana è diventato raggiungibile”, prosegue il ministro.
Gentiloni ricorda di “non aver mai nascosta al Parlamento la fragilità percorso avviato a dicembre, e come potrebbe non esserlo in Libia, ma per quanto fragile questa è l’unica base su cui lavorare”.
“Anche io voglio esprimere a nome delle senatrici e dei senatori del Partito Democratico il nostro dolore per la morte di Fausto Piano e Salvatore Failla e la nostra vicinanza alle loro famiglie. Bene ha fatto il ministro Gentiloni a confermare che il Governo italiano farà di tutto per accertare la verità sul sequestro dei quattro connazionali, la morte di Piano e Failla, così come sta facendo per accertare cos’è accaduto per l’orrenda uccisione di Giulio Regeni.
Aspettiamo con fiducia l’esito del lavoro di accertamento dei nostri servizi e della nostra diplomazia che cercano verità”. Così il presidente del Pd al Senato Luigi Zanda nel suo intervento sull’informativa sulla Libia del Ministro Gentiloni.