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G7, Renzi: Crisi, l’Italia è parte della soluzione e non più il problema

“L’Italia sta in questo contesto del G7 come un grande Paese, che è parte della soluzione della crisi economica, non più parte del problema. Questo non significa che abbiamo fatto tutto, c’è ancora tanto da fare, ma la novità è che non c’è più un problema Italia. Siamo protagonisti nel tentativo di trovare soluzioni “. Lo ha detto il presidente del Consiglio Matteo Renzi, incontrando i giornalisti al termine del G7 nel castello di Elmau a Garmisch, in Germania. “L’Italia non è più il malato d’Europa, è questa la grande novità ricordando che si parlava di “Grecia e Italia, di rischio di contagio, ora non se ne parla più”.

Economia italiana. “I dati sull’economia italiana – ha chiarito il premier – sono positivi ma per noi ancora timidi. La cosa più vicina alla concretezza all’interno del G7 è uno sguardo positivo sul tema della crescita come chiave di sviluppo per i prossimi anni che è poi una battaglia italiana.
Non è sufficiente aver recuperato 150mila posti di lavoro nel primo mese del Jobs Act perché in passato si è perso più di un milione di posti. Se cambia il paradigma dell’Europa – ha spiegato – che deve essere accompagnato dalla politica del G7 e si smette di pensare che il futuro sia solo austerity e si investe in crescita e occupazione, cambia la vita di molti italiani, questa è la cosa più vicina alla concretezza nel dibattito del G7″.

Immigrazione. “Per risolvere il problema dell’immigrazione serve buonsenso. La decisione di dividere i profughi nelle varie Regioni è stata presa da Maroni, che oggi si è svegliato e dice che non si può fare. Il modo migliore per gestire i rifugiati è che non partano dall’Africa, ma se non si fanno investimenti nella cooperazione internazionale non si può risolvere il problema. Negli ultimi dieci anni noi siamo diventati il Paese che mette meno soldi di tutti nel G7. Quella sull’immigrazione è una questione rimasta colpevolmente aperta per troppi anni. Ci vorranno settimane, è un lavoro di serietà. E’ facile dire ‘occupiamo le prefetture’. Si tratta di risolvere guai causati da chi oggi sta urlando. Nomi e cognomi sono gli stessi”.

Libia. “Una risoluzione dell’Onu sulla Libia è una buona cosa ma non pensiate che sulla Libia esista una scelta che risolva tutto. O nasce un governo di unità libico o non è che improvvisamente, con una risoluzione o l’abbattimento di due o tre barconi, si risolve la crisi libica e la questione dell’immigrazione”.

Parlando del piano Ue sull’immigrazione, il presidente del Consiglio ha sottolineato: “Bisogna prendere atto che la situazione così com’è non va, ci siamo dati una tempistica da qui al Consiglio europeo, cercheremo di portare a casa dei risultati. Il piano da 24 mila posti per noi è insufficiente”, ha poi aggiunto a proposito della proposta della Commissione europea di distribuire in Europa, in due anni, 24 mila immigrati eritrei o siriani che si trovano in Italia.

Ucraina. “Non ho niente da spiegare a Putin che non sappia già da solo sulla crisi in Ucraina, la bussola è l’accordo di Minsk: se sarà rispettato sarà una svolta per l’Ucraina, per l’est dell’Ucraina”.

G7. Infine Matteo Renzi ha annunciato: “E’ stato un buon G7, adesso per noi si apre una fase molto interessante dal punto di vista della politica internazionale: mercoledì ci sarà Vladimir Putin all’Expo, la settimana successiva, mercoledì 17, sarà a Milano David Cameron, domenica 21 Francois Hollande, per poi arrivare all’appuntamento chiave del consiglio europeo del 25-26”.

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