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Il futuro dell’ItaliaeNews di Matteo Renzi

Inizia la settimana decisiva per il futuro dell’Italia.
Tra sei giorni sapremo se – finalmente – potremo iniziare il futuro con semplicità e forza.
In questa settimana vi scriverò più spesso, mi perdonerete.
Ma abbiamo bisogno di voi per vincere la sfida del referendum. La partita è apertissima, gli indecisi sono ancora tanti e dunque tutto si giocherà con la mobilitazione personale.
L’Economist si è schierato per il NO e propone all’Italia l’ennesimo governo tecnico e tecnocratico.
Beppe Grillo ha chiesto ai suoi elettori di “non votare col cervello, ma con la pancia”. Sa perfettamente che se votano con il cervello votano sì anche loro perché votare contro alla semplificazione del sistema e alla riduzione degli sprechi è molto difficile per tutti, specie per i gli elettori del Movimento 5 Stelle. Io vi chiedo di votare con il cervello. E anche con il cuore. Questa è la più grande possibilità che abbiamo di pensare ai nostri figli. E se rifiutiamo questo treno oggi, dovremo aspettare decenni.
Per questo utilizzerò le E-News nei prossimi giorni chiedendovi un aiuto.

Oggi però mi limito ad alcune considerazioni di natura istituzionale

  1. Maltempo. Abbiamo fatto sentire la nostra vicinanza alle popolazioni colpite sia in Piemonte che in Liguria. Il Governo c’è, a fianco dei comuni colpiti. Analoga attenzione sarà riservata alla Sicilia e agli altri territori in difficoltà
  2. Sono stato a portare la solidarietà del Governo e di tutti gli Italiani alla stazione dei Carabinieri colpita da un vile attentato dinamitardo nella notte tra sabato e domenica. Volevano far male. E lo avrebbero fatto se due carabinieri non fossero stati molto tempestivi nell’intervento. Chi colpisce l’Arma dei Carabinieri, colpisce l’Italia. E noi stiamo dalla parte dei Carabinieri. Prenderemo i responsabili, costi quel che costi.
  3. Ho incontrato Renzo Piano e il prof. Giovanni Azzone, project manager del progetto Casa Italia. Stiamo andando avanti con idee concrete molto belle ed efficaci. Considero la scelta di puntare su Casa Italia una delle più belle novità di questo Governo: la prevenzione, non solo l’emergenza. Per chi vuole, qui c’è una bella intervista di Gianantonio Stella a Renzo Piano)
  4. Molti criticavano lo strumento dei patti territoriali. Oggi invece vedo che stanno funzionando molto più del previsto. Li ho firmati con il presidente della Lombardia Roberto Maroni (che da leghista dialogante e saggio ha detto ridendo e scherzando: Se poi arriva il Governo tecnico, non si sa mai: io intanto firmo), con il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro, con il sindaco di Genova Marco Doria. Mi piace il metodo: progetti scelti dal territorio, finanziamenti chiari, tempi certi. Una banalità, penserete voi. Ma una rivoluzione per la pubblica amministrazione italiana.
  5. Scuola. Sono stato alla Pablo Neruda, scuola nella periferia romana che il Governo ha sbloccato dopo anni (ho incontrato due simpaticissime nonne che mi raccontavano delle prime manifestazioni per questa scuola: era il 1976!). Davanti ai ragazzi abbiamo firmato un nuovo accordo con la Banca Europea degli Investimenti per altri 530 milioni di euro sulla sicurezza scolastica. Ma ancora non basta, ancora non basta, ancora non basta: abbiamo fatto dell’edilizia scolastica una priorità, voglio che tutti insieme facciamo ancora di più.
  6. Scuole di alta formazione. Continuo a visitare i centri di formazione più prestigiosi delle nostre forze dell’ordine e forze armate per dare un segnale di fiducia nel futuro alle allieve e agli allievi. Qui trovate il discorso fatto alla Guardia di Finanza a Roma, qui all’Esercito a Torino.
  7. Legge di stabilità. Oggi con Pier Carlo Padoan facciamo il punto sullo stato dell’arte per la Legge di Stabilità 2017, dopo l’approvazione in prima lettura
  8. Abbiamo approvato oggi il Testo Unico sul Vino. In una sola legge abbiamo semplificato tutte le norme del settore dopo anni di attesa. Un piccolo passo, forse. Ma il settore del vino e dell’agroalimentare ha potenzialità fantastiche. E come sapete noi scommettiamo moltissimo su questo

Pensierino della Sera.
Sono stato a Cassino, stabilimento della Fiat – Alfa Romeo, uno dei luoghi storici
Ho salutato operai che ricordavano ancora quando si produceva la 126. Molti italiani hanno nel cuore ricordi meravigliosi dei tempi della loro 126. Ma non si vive di sola nostalgia. Oggi Cassino ha nuove auto, a cominciare dalla Stelvio e dalla Giulia. Sono le auto del futuro. La nostalgia è bellissima, la speranza del futuro lo è di più: è una metafora delle auto, ma anche della politica.
Del resto questa fabbrica ha un futuro perché i signori del “No a tutto!” hanno perso la loro sfida e oggi sono in fabbrica 4.300 persone che diventeranno 6.100 entro diciotto mesi. Se avessero vinto i profeti del “No a tutto!” oggi non avremmo più l’industria dell’auto in Italia, giusto ricordarlo. Avanti tutta, verso il futuro.

Basta un sì.
In questa settimana (qui il video con tutti gli appuntamenti più importanti, istituzionali e politici) ho toccato con mano il centro nord, dopo la settimana del sud.
Sono stati quattordici incontri a Piombino, Livorno, Pisa, Reggio Emilia, Modena, Verona, Vicenza, Venezia, Genova, Savona, Roma, Torino, Monza, Bologna: io trovo un sacco di gente che ha voglia di dire sì al futuro. E questo mi dà una forza straordinaria, avanti tutta.
Quanto alla mia agenda: sarò ancora nelle Marche, in Campania, in Sicilia, in Calabria prima della chiusura nella meravigliosa cornice di Piazza della Signoria a Firenze venerdì sera. Ma ne parleremo nelle prossime enews.

Oggi alle 16.30 Matteo Risponde, in diretta da Palazzo Chigi.

PS: Per chi vuole conoscere meglio che cosa è accaduto con la sentenza della Corte Costituzionale sulla riforma Madia, qui allego il post di Patrizio Caligiuri, responsabile dello staff del ministro Madia. A me sembra assurdo che per licenziare uno dei furbetti del cartellino, che timbra e se ne va dobbiamo fare tutta questa trafila. A me sembra assurdo che per diminuire le poltrone delle aziende municipalizzate dobbiamo fare tutta questa trafila. E a maggior ragione mi sembra importante il Sì al referendum. Leggete voi e ditemi che ne pensate: [email protected]

Un sorriso,
Matteo

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