Sintesi dell’intervista di Gianni Santucci sul Corriere della Sera
Furegato inizia così: “Devo fare il sindaco, e di un sindaco che svolge bene il suo compito si parla poco. Non voglio certo darmi un ruolo più importante di quel che ho, auspico di essere parte di una generazione che ha voglia di mettersi in gioco e impegnarsi nelle istituzioni”.
Il Sindaco di Lodi continua parlando un po’ della sua vita e della sua passione per il judo: “La mia famiglia ha sempre avuto attenzione alla vita politica e un forte impegno sociale. E stato un humus favorevole per la mia passione e il mio percorso. Si è parlato molto della mia passione per il judo: i principi che valgono sul tatami cerchiamo di farli valere nella vita quotidiana. Il judo insegna prima di tutto due aspetti: da una parte, il miglior impiego delle energie; dall’altra, che si progredisce insieme. E poi il judo insegna la pazienza e che non si vince mai con l’impeto, ma con la forza e con la testa”.
Furegato chiude: “Come molti ho seguito con interesse e profonda ammirazione la storia politica di Barack Obama, ma io mi sento un democratico, figlio del Pd, e di una stagione che ha voluto dare un senso di rinnovamento delle dinamiche politiche, e vuole andare oltre certe linee di demarcazione che erano schematiche decenni fa. Certo, prima di tutto sarò per Lodi un uomo delle istituzioni”.
Intervista integrale sul Corriere della Sera