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Francia, le forze democratiche e progressiste possono battere il nazionalismo

Il Rassemblement national (Rn) di Marin Le Pen e Jordan Bardella, alleato con i Repubblicani di Eric Ciotti, è risultato il primo partito al primo turno delle elezioni legislative di domenica 30 giugno in Francia con il 33,15% dei voti espressi, ovvero più di 10 milioni di preferenze.

Secondo i dati definitivi annunciati dal ministero dell’Interno francese, il Nuovo fronte popolare, unione della sinistra, ha ottenuto il 27,99% dei voti, pari a quasi 9 milioni di preferenze. La maggioranza presidenziale, Ensemble e il suo alleato Horizons, hanno raccolto il 20,76% dei voti, con quasi 7 milioni di preferenze. L’affluenza al voto è stata del 66,7%.

Un risultato che lascia aperti tutti gli scenari in vista del secondo delle elezioni, che avrà luogo il prossimo 7 luglio. “L’estrema destra avanza ma non sfonda – ha sottolineato il responsabile Esteri del Pd Peppe Provenzano – non ha la maggioranza assoluta e si può battere. Tutte le forze democratiche e progressiste si uniscano per scongiurare quello che rappresenterebbe un danno per la Francia e anche per l’Europa, e dunque pure per noi perché il nazionalismo è contro l’interesse dell’Italia”.

Secondo la capogruppo dem alla Camera Chiara Braga, “in Francia si gioca il futuro dell’Europa e delle democrazie liberali come le abbiamo conosciute. Libertà di stampa, stato di diritto, magistratura indipendente. Un argine in Francia è un argine in Europa, ieri contro Putin domani contro Trump, la destra va fermata“.

il presidente dell’Emilia-Romagna e del Pd Stefano Bonaccini, neoeletto in Europa, ha posto l’accento sul fatto che “il voto francese dimostra che, nonostante la forte affermazione del Rassemblement National, esiste un’alternativa democratica, progressista e repubblicana che può diventare maggioranza“.

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