Sintesi dell’intervista di Francesco Bei su la Repubblica
“I sondaggi fatti ad agosto non valgono molto. All’inizio è salita un’ondata di nuovismo, io avverto che sta cambiando il vento: ieri mattina ero in Friuli, nel pomeriggio a Napoli e ho visto una straordinaria mobilitazione. Ci sono tutte le condizioni per fare una rimonta”, così Dario Franceschini inizia la sua intervista a la Repubblica, e aggiunge: “Il caro bollette, la guerra in Ucraina, il rischio di un ritorno della pandemia, l’inflazione, fanno capire chiaramente quanto sarebbe stato diverso questo autunno se ci fosse stato un governo in carica guidato da Draghi, con una maggioranza ampia e un governo saldo e nella pienezza dei poteri”.
Franceschini continua spiegando la preoccupazione di una possibile destra al governo: “Ci preoccupa che si possano mettere in discussione i diritti civili, le politiche di eguaglianza con la flat tax, la politica europea, la sanità pubblica. Meloni ci porterebbe a un isolamento totale in Europa con conseguenze economiche e sociali disastrose”.
Il Ministro chiude: “C’è un meccanismo molto semplice, dato dalle regole di questa legge elettorale. I voti sono tutti utili, ma nei collegi uninominali viene eletto solo chi arriva primo. Gli altri partecipano, uno solo vince. La possibilità di arrivare primi è del candidato della destra o di quello del Pd e dei suoi alleati. Chi sottrae voti al Pd, dà una mano alla destra a vincere. La competizione è a due”.
Intervista integrale su la Repubblica