Il ricorso del Movimento 5stelle sugli #scontrini per spese di rappresentanza di @comunefi è stato respinto dal Tar https://t.co/pXqBRAGVpl
— Dario Nardella (@DarioNardella) March 31, 2016
“M5s prova a suonare la grancassa sulla vicenda degli scontrini ma finisce suonato. La Corte dei Conti era stata già chiarissima sulla vicenda, ora anche il Tar rigetta il ricorso portato avanti dai consiglieri a 5 stelle. Insomma l’ennesima bufala dei grillini. L’unica cosa che non è chiara in questa vicenda è se il direttorio non sia stato in grado di capire cosa c’era scritto nella sentenza del Tar o abbia pateticamente raccontato una delle tante balle che corredano la narrazione grillina. In tutti i casi anche oggi i 5 stelle hanno offerto una dimostrazione, per essere buoni, di cialtroneria. A questo punto la Casaleggio associati dovrebbe predisporre per i suoi parlamentari anche un corso di lettura e soprattutto di comprensione dei testi. ‘Manco le basi’, come direbbero fini giuristi”. Così Andrea Romano, parlamentare Pd.
Per Stefano Esposito, l’episodio che vede protagonisti i grillini, evidenzia come non sappiano “neanche leggere sentenze”. Si chiede Esposito: “Che mondo sarebbe senza i Cinque Stelle? Il loro delirio quotidiano si arricchisce oggi di una nuova perla: il totale fraintendimento di una sentenza.
Il TAR di Firenze ha definito improcedibile il ricorso presentato dai consiglieri comunali di Casaleggio&Co sulle spese di rappresentanza dei sindaci Renzi e Nardella, ma loro, in preda a stato confusionale con un preoccupante distacco dalla realtà, dichiarano a raffica che il tribunale gli ha dato ragione.
L’episodio, che arriva dopo le prodezze di Quarto, Livorno, Bagheria, ci conferma che il M5S è un’autentica mina vagante, totalmente impreparata a governare. Chi non sa leggere un atto giudiziario non è in grado di amministrare un condominio. Figuriamoci un Comune”, conclude.