“Una legge umana, una legge di civiltà : approvata la legge che tutela orfani vittime di crimini domestici. Un altro passo avanti nella tutela dei più deboli. Un altro passo avanti verso un’Italia più giusta”. Così su Twitter la sottosegretaria alla presidenza Maria Elena Boschi ha commentato il via libera del Senato, dopo nove mesi di stallo, del provvedimento che introduce norme a tutela degli orfani di vittime di femminicidio e crimini domestici.
Primi in Europa
“Siamo i primi in Europa – ha detto Francesca Puglisi Presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio, nonché su ogni forma di violenza di genere e senatrice PD, intervenendo con dichiarazione di voto nell’Aula del Senato- a dare una legge che tutela bambine e bambini, ragazze e ragazzi che hanno avuto la vita sconvolta dal dramma dell’uccisione della propria madre per mano del padre.
1.600 minori in 14 anni
Sono i cosiddetti ‘orfani speciali‘, 1.600 circa dal 2000 al 2014 nel nostro Paese, come rilevato dalla ricerca ‘Switch off‘, che hanno bisogno di attenzioni speciali, risposte speciali, tutele speciali e diritti violati da ripristinare. Sono spettatori silenziosi di crimini efferati e le conseguenze di ciò che vivono sono sia di natura fisica che psicologica”.
Fondo di assistenza legale per le vittime
“Questa legge di civiltà – spiega – assicura loro assistenza medico-psicologica, borse di studio, e percorsi di avviamento al lavoro, grazie all’accesso al Fondo, assistenza legale già dalle prime fasi del processo con il gratuito patrocinio.
Sequestro conservativo dei beni
È stabilito inoltre il sequestro conservativo dei beni delle vittime, per rafforzare la tutela degli orfani rispetto al loro diritto al risarcimento del danno. Viene annullato infine il godimento dell’eredità e della pensione di reversibilità per i colpevoli di omicidi in famiglia“.
Contrasto alla violenza maschile sulle donne
“In questa legislatura – aggiunge – abbiamo cercato di affrontare con grande determinazione il contrasto alla violenza maschile sulle donne.
Educazione alla parità dei sessi nelle scuole
Dalla ratifica della ‘Convenzione di Istanbul‘, al decreto 93/2013 contro il femminicidio e la violenza di genere, all’obbligo per le scuole di ogni ordine e grado di inserire nei piani triennali dell’offerta formativa azioni di educazione alla parità tra i sessi e di prevenzione della violenza di genere, al Piano Nazionale Straordinario contro la violenza di genere fino alla Commissione di inchiesta sul femminicidio che ho l’onore di presiedere.
Ancora poche denunce di violenze
Ma se abbiamo una normativa tra le più avanzate d’Europa, allora perché ancora molte donne non denunciano le violenze subite? È questo il grande tema politico che ci dobbiamo porre – conclude Puglisi – sforzandoci di dare le risposte che le donne meritano”.
Cosa prevede la legge
– PIU’ TUTELE PER GLI ORFANI: gli orfani di crimini domestici e di femminicidio, sia minorenni che maggiorenni (se economicamente non autosufficienti), saranno piú tutelati, anche se a commettere il delitto è stato l’ex coniuge o il convivente o ex convivente.
– PENA MASSIMA L’ERGASTOLO: L’omicidio del coniuge, del partner di unione civile o del convivente viene equiparato all’omicidio dei genitori o dei figli e viene quindi prevista la pena massima dell’ergastolo. Se invece la vittima è divorziata o l’unione civile è cessata è previsto il carcere da 24 a 30 anni.
– SPESE PROCESSO A CARICO DELLO STATO: agli orfani di crimini domestici o femminicidio viene riconosciuto il gratuito patrocinio a prescindere dai limiti di reddito. Lo Stato si farà carico delle spese sia nel processo penale che civile.
– SEQUESTRO CONSERVATIVO: Per garantire gli orfani al diritto di risarcimento il pm ha l’obbligo di richiedere il sequestro conservativo dei beni dell’indagato – PENSIONE DI REVERSIBILITÀ: la pensione, senza obbligo di restituzione, sarà percepita dai figli della vittima.
– FONDO DI SOLIDARIETÀ ALLE VITTIME: a decorrere dal 2017 il Fondo per le vittime di mafia, usura e reati intenzionali violenti viene esteso anche agli orfani di crimini domestici con una apposita dotazione aggiuntiva di 2 milioni di euro all’anno per borse di studio e reinserimento lavorativo.
– ASSISTENZA PSICOLOGICA: agli orfani è assicurata assistenza medico-psicologica gratuita fino al pieno recupero psicologico ed è attribuita la quota di riserva prevista per l’assunzione di categorie protette. Il figlio può chiedere di cambiare il cognome del genitore che ha commesso il crimine.