“Trovo francamente sconcertante che il Ministro dell’Istruzione, davanti alla famiglia di Giulia Cecchettin e nel giorno della nascita di una fondazione che meritoriamente vuole lavorare con le scuole sul tema dell’affettività e della violenza, sulla qualità delle relazioni e sugli abissi che ci interrogano, banalizzi (per non dire rovini) tutto con uno spot di inutile violenza ideologica, con molte falsità e trovando anche il tempo di additare il solito nemico esterno.
Questa volta se lo sarebbe dovuto risparmiare.
Le sue dichiarazioni successive non fanno altro che confermare questa lettura. Dispiace che non si sia reso conto del contesto e insista nella polemica. Le istituzioni sono fatte anche di momenti solenni: questo, in particolare, davvero non meritava le banalità intrise di ideologia pronunciate dal Ministro. Oggi sarebbero servite ben altre parole e unità”. Così Irene Manzi, responsabile nazionale scuola del Pd