Valeria Fedeli sta lasciando la Fondazione Agnelli dove ha partecipato alle celebrazioni per i 50 anni di attività alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Il titolare del dicastero dell’Istruzione è arrivata a Torino direttamente dall’infermeria di Palazzo Madama e si è presentata con il braccio destro bendato e protetto da una borsa di ghiaccio. Poi, uscendo dopo aver visitato la nuova sede digitale rinnovata dalla Carlo Ratti associati, la medicazione è sparita ma non l’indignazione.
Ministro come sta?
«Come sto? Come vuole che stia… male ma non per il mio gomito perché sto bene. Sto male per quello che è successo».
Che cosa ne pensa?
«Che fatti come quelli che sono successi non dovrebbero mai avvenire in un aula parlamentare».
Ministro Fedeli ci racconta che cosa è successo?
«Non voglio parlare del mio gomito ma fare un ragionamento: la dialettica politica si fa intervenendo, prendendo la parola e discutendo ma mai andando verso i banchi del governo facendo un’azione….».
Un’azione squadristica?
Il ministro all’Istruzione si ferma sulle scale che la portano verso la macchina, si gira, ci riflette su un attimo e poi risponde: «Non dirò mai quella parola».
Il breve colloquio finisce qui ma ai giornalisti che avevano chiesto ad alcune autorità locali presenti alla cerimonia il commento politico della ministra sulla bagarre scoppiata a Palazzo Madama era arrivata una risposta diversa: è stato un attacco squadristico.