“Non vedo prospettive di costruire altri partiti o partitini a sinistra. E’ tutto velleitario” e irrita “i militanti che non vogliono lotte interne”. Per l’ex segretario Ds Piero Fassino, “scissioni e nuovi partiti appartengono a un altro tempo della politica”.
“Non mi rassegno – dice Fassino, intervistato dal Messaggero – a una inevitabile rottura. E penso che da parte di tutti dev’esserci un sussulto di responsabilità ”. Se vincesse il No al referendum, sottolinea, “andremmo alla paralisi. Implode il Pd e rischia di implodere il Paese”. Chiede un “un patto chiaro”: Renzi “è pronto a modificare la legge elettorale per il Senato e l’Italicum. In cambio di questo impegno assunto davanti alla direzione, con migliaia di persone che lo hanno sentito in diretta streaming, la minoranza lasci cadere il No alla riforma costituzionale. Battiamoci tutti insieme per vincere il referendum, anche perché un successo del Sì renderà più certo il percorso di cambiamento della legge elettorale”.
Replicando a chi chiede modifiche all’Italicum prima di dicembre, rimarca che “una conclusione positiva su nuovo Senato e nuova legge elettorale potrà avvenire solo dopo il referendum. E non perché Renzi non lo voglia prima, ma perché le altre forze politiche hanno tutte detto che prima non sono disponibili”.