“Da tempo dico che bisognerebbe ridefinire i reati amministrativi. Come sono ora si stanno rivelando ambigui e fonte di atti giudiziari ingiusti, esponendo a rischi insostenibili anche l’amministratore piĆ¹ onesto del mondo”. Lo dice al Messaggero Piero Fassino, primo cittadino di Torino in corsa per il secondo mandato e presidente dell’Anci.
“Un conto sono reati come corruzione e concussione e gli arricchimenti personali che vanno perseguiti severamente”, sottolinea, “un altro conto sono reati di tipo amministrativo. Per questi ultimi non ĆØ in gioco un interesse personale e puĆ² capitare che un sindaco vi incappi inconsapevolmente cercando di espletare la sua missione”.
Fassino non entra nel merito delle inchieste della magistratura, “ogni indagine va valutata a sĆ©”, ma sottolinea che “la farraginositĆ delle nostre leggi espone a rischi anche il sindaco piĆ¹ onesto. Con la conseguenza che si offre all’opinione pubblica un’immagine distorta degli amministratori”. Che, ricorda Fassino, nel nostro Paese, “sono 8.000 i Comuni”, “i cui amministratori saranno forse 120.000. La stragrande maggioranza non ĆØ mai stata sfiorata da ombre. Si tratta di donne e uomini di tutti i partiti politici che si dedicano alle comunitĆ che amministrano con passione, competenza, dedizione”.