L’incrollabile ottimismodi Piero Fassino per il centrosinistra. «L`assembleadi Mdp ha semplicementedeciso di dare vita a unprocesso di fusione con Si ePossibile per far nascere unanuova forza di sinistra».
Davvero non cambia nulla?
«È una decisione loro, va rispettata.Ma non contraddicel`ipotesi e la speranza di unalarga alleanza di centrosinistra».
Esiste ancora questa possibilità ?
«Anche con il nuovo progettoMdp e i suoi partner si collocanoin un ambito di centrosinistra.Se esiste la volontà , unaalleanza larga di centrosinistrasi può fare comunque».
Lei è sicuro che ci sia?
«Costruiamo una “nuovastagione del centrosinistra”guardando avanti e non indietro.In questi giorni ho più volteusato questa formula, che haun significato preciso».
Scordiamoci il passato?
«Nuova stagione non significaabiura di quel che si è fattofin qui. Ma è chiaro che conquesta Legislatura si chiude unciclo. E se ne apre un altro diverso.
Stare in una coalizionenon significa essere tutti uguali.Si tratta di un soggetto plurale,per definizione. Fu cosìcon l`Ulivo e l`Unione».
Non si è andati un po` oltre,con le differenze?
«In ogni colloquio sono partitoda ciò che ci unisce, non daciò che ci divide. Lo abbiamofatto in passato, possiamo farloanche oggi».
La questione della premiershipdi Renzi non è unpo` troppo divisiva?
«Premesso che l`incarico diformare un governo lo dà ilpresidente Mattarella, con questa legge elettorale il capodel governo si decide dopo ilvoto. Se il centrosinistra sarà chiamato ad esprimere un nome,lo faremo tutti insieme eva da sé che sarà una sceltacondivisa»
Quella tra il gruppo dirigentedi Mdp e Renzi le sembrauna frattura sanabile?
«Dovremmo renderci tutticonto del fatto che nelle difficoltà attuali delle forze progressisteeuropee c`è qualcosadi più profondo che i semplicierrori dell`attuale maggioranzao del Pd, che pure possono essercistati».
La prima causa?
«La crisi ha messo in discussionele certezze del nostroelettorato. La frattura tra inclusied esclusi si è fatta semprepiù netta. Proprio per questo,dobbiamo partire prima daiprogrammi e dalle cose da fare.Poi viene la sorte dei singoli».
Perché Mdp dovrebbe ricongiungersicon un partitoche ha appena abbandonato?
«Noi non chiediamo a Mdpdi rientrare nel Pd, ma di aprireinsieme una fase nuova checorrisponde all`inizio dellaprossima Legislatura».
Le sembra ancora possibileil confronto con Bersani eD`Alema?
«Così come lo è stato finoracon Campo progressista, conEmma Bonino, con Verdi, Socialisti,Italia dei Valori e con idemocratici di centro. Non vedoperché non dovrebbe esserepossibile un confronto apertoe senza pregiudizi con Mdp.
Io sono aperto alla discussione.Senza tabù».
Cosa resta in comune traPd e Mdp?
«Abbiamo entrambi la necessità di parlare con un pezzodi società che si sente ferito eabbandonato».
In che modo?
«Dobbiamo farlo con politichedi maggiore tutela del lavoro,che combattano ogni formadi precarizzazione. Dobbiamorafforzare i meccanismidi protezione per chi è fragile.E possiamo compiere primi attigià con la legge di bilancio incorso di esame in Parlamento.Così come sarebbe un bel segnalesul terreno dei diritti la
approvazione delle leggi su iussoli e fine vita. Non mi sembrapoco».
Non teme che il suo lavoropossa essere inutile?
«Io lavoro per costruire unacoalizione. Abbiamo avviatoun percorso con Romano Prodi,Pisapia, la Bonino e altreforze proprio parlando dellecose da fare, e non del passatopiù o meno recente. Per questeragioni auspico che vi sia la possibilità di un vero confrontoanche con Mdp e le altre forzedella sinistra».
Anche dopo i veti posti ierida Mdp?
«Con Roberto Speranza misono sentito poche ore fa. Miha chiesto ancoraqualche giorno di tempo per meglio riflettere.Mi auguro che sia fruttuoso.All`incontro io ci vadocon animo aperto e con la stessa disponibilità con cui ho lavoratofin qui».
Non è il suo atteggiamentoa essere in discussione…
«Ma io posso parlare perme. Non ho pregiudizi, vincolio tabù. Spero che ancheper glialtri sia così».