“La differenza tra me e Appendino è che io metto insieme interessi e proposte, mentre lei mette insieme il diavolo e l’acquasanta, Borghezio e i centri sociali, incurante di promettere ciò che poi non potrebbe mai mantenere”. Lo afferma Piero Fassino in una intervista ad Avvenire nella quale torna sul progetto della Città della Salute: “A Torino è cresciuta una sanità di eccellenza: per questo abbiamo progettato nell’area ex Avio un nuovo polo ospedaliero da 800 milioni di euro che creerà complessivamente oltre 5.000 posti di lavoro. Appendino vuole tornare a un vecchio progetto – già bocciato – che prevedeva la semplice ristrutturazione degli ospedali esistenti.
Il motivo del contendere non sono le polemiche sulla battuta del ministro Boschi – nessuno si sogna di vincolare i finanziamenti statali alle maggioranza di governo – semplicemente si deve sapere che accantonare un progetto su cui il governo ha già stanziato 250 milioni significa perderli. La visione della città dei Cinque Stelle è un lungo elenco di ‘No’, dalla Tav alla città della salute, dal collegamento diretto per Caselle a Torino Esposizioni…Loro sono per la decrescita fence e rischiano di bloccare tutto”.
E rivendica il fatto che “in questi anni la mia Giunta ha avviato la riqualificazione delle periferie”, “abbiamo messo in atto strategie di trasformazione urbana per rigenerare il tessuto cittadino e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: portare la metropolitana in piazza Bengasi, realizzare il grande parco della Falchera, creare la cittadella dello sport sono tutti interventi collocati in periferia”, “ogni 100 milioni di euro investiti si creano 600 posti di lavoro e nei prossimi anni gli investimenti proseguiranno”.