“Con l’audizione di Urso e Giorgetti abbiamo toccato il punto più basso sull’intera questione Ex-Ilva da diversi anni a questa parte. Mentre i Ministri di questo Governo prendono accordi segreti con una multinazionale che in questi anni ha fatto disastri in ogni ambito della vita dell’acciaieria, il Parlamento viene trattato alla stregua di un bambino che vuole interessarsi degli affari dei grandi. Ma fuori dai ‘palazzi’ ci sono ancora 3mila lavoratori in cassa integrazione, un piano ambientale rimasto monco, impianti che cadono a pezzi e un indotto che aspetta da tempo che Acciaierie d’Italia saldi i propri debiti. In un anno di Governo Meloni abbiamo sperperato centinaia di milioni di euro senza nessun progresso e ora rischiamo di veder regalare altri 2 miliardi a un socio privato che vuole solo vedere morire la fabbrica.Continueremo a pretendere al fianco dei sindacati che i progetti pensati e finanziati dai nostri governi, decarbonizzazione in primis, vengano portati avanti senza se e senza ma. È inaccettabile vedere Fitto e Co. decidere dei destini di una intera comunità come se fosse una partita a Monopoly. Se hanno il coraggio vadano a Taranto a spiegare cosa stanno combinando in questi mesi e perché di rilancio verde dell’acciaieria non se ne sente più parlare”.
Così Ubaldo Pagano, deputato pugliese del Partito Democratico.