“Nella prima metà del 2015, l’economia italiana ha avviato la ripresa sostenuta da fattori esterni positivi come euro debole e prezzi del petrolio più bassi. Il pil nominale salirà di 0,9% nel 2015, visto che dicono recenti indicatori prospettano un’ulteriore espansione nella seconda metà dell’anno nonostante il rallentamento del commercio globale”, si legge nelle stime Ue. “Le condizioni del credito sono gradualmente migliorate come dimostra l’aumento degli stock delle famiglie e delle imprese manifatturiere negli ultimi mesi”, scrive Bruxelles. Inoltre, è scesa significativamente anche la contrazione del credito alle imprese di altri settori. Nel 2016, l’aumento del pil a 1,5% “sara’ spinto dalla domanda interna”.
A proposito dei livelli occupazionali, la Commissione Ue nel documento dedicato all’Italia evidenzia come “gli sgravi sui contributi di tre anni per le nuovi assunzioni a tempo indeterminato praticati nel 2015 hanno sostenuto l’aumento dell’occupazione organico visto nella prima metà dell’anno”. Secondo la Commissione l’effetto “è destinato a continuare” perché la legge di stabilità 2016 prevede un prolungamento del bonus assunzioni. Bruxelles vede una disoccupazione al 12,2% nel 2015, dal 12,7% del 2014, all’11,8% nel 2016 e all’11,6% nel 2017.