“Il trasformismo cangiante di Conte, che lo ha portato nella giornata di domenica a rivendicare contemporaneamente lo stop all’invio di armi in Ucraina per la platea del giornale del suo ispiratore e il sostegno alla resistenza ucraina per la platea dei telespettatori della domenica pomeriggio, oggi dà un’altra prova di sé.
Oggi, secondo lui, Draghi avrebbe preferito il riarmo all’energia. Caro Presidente Conte, le vorrei dare una comunicazione di servizio: se il costo dell’energia è schizzato alle stelle, la colpa è di quel Putin che apre e chiude a piacimento il rubinetto per strozzarci. E Draghi, che lo ha capito, lavorava per l’emancipazione dell’Italia dal gas russo, prima che il suo partito, sommando i suoi voti a quelli di Berlusconi e Salvini, lo sfiduciasse, consentendo a Putin di brindare.
Quel Putin con il quale lei si accordò a suo tempo per far venire in Italia i militari russi, con annessi e connessi. Quello che è certo è che l’operato del Presidente Draghi, nella vicenda della guerra putiniana in Ucraina, ci ha reso fieri di essere Italiani, tenendoci ben distanti dalla politica dei giri di valzer”.
Così in una nota Enrico Borghi, responsabile Politiche per la sicurezza nella segreteria nazionale del PD.