“Nel suo articolo di risposta a Polito sul Corriere della Sera, Giorgia Meloni, dopo aver liquidato la democrazia paritaria e le norme di riequilibrio della rappresentanza come concessioni, parla di diritti delle donne senza fare perĂ² nessuna proposta.
Il Partito democratico, in questi anni complicati e difficili in cui le donne hanno pagato il prezzo piĂ¹ alto anche della pandemia, ha ottenuto l’approvazione della legge sulla paritĂ salariale, la paritĂ di genere come obiettivo del Pnrr, la clausola per l’occupazione femminile, l’assegno unico, i finanziamenti per i servizi educativi 0-3 anni e le scuole dell’infanzia e finalmente, con il ministro Andrea Orlando, è entrato a regime il congedo di paternitĂ e sono stati potenziati i congedi parentali. La destra dov’era?
E cosa propone? Magari il quoziente familiare, un incentivo alle donne per non lavorare. Del resto le destre hanno come modello l’Ungheria di Orban. Noi proponiamo un piano per l’occupazione femminile, congedi paritari, perchĂ© vogliamo poter scegliere di essere madri senza rinunciare alla possibilitĂ di lavorare. Per la piena applicazione della 194 il ministro Roberto Speranza e le regioni di centrosinistra hanno implementato l’aborto farmacologico, la destra nelle regioni dove governa boicotta le linee guida nazionali.
Non è solo nella storia che la sinistra sta dalla parte delle donne, ma anche in questa campagna elettorale e nell’idea di futuro, nella scelta che il 25 settembre siamo chiamati a fare”.
Lo affermaCecilia D’Elia, della segreteria Pd, responsabile per la ParitĂ e portavoce della Conferenza delle donne democratiche.